Marina Graziani

In volo per la sicurezza

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Piccoli, efficienti e maneggevoli. Sono i velivoli della Polizia di Stato. Impegnati in ambiti sempre più estesi. Grazie a mezzi sofisticati e operatori specializzati

In volo per la sicurezza

Trent’anni fa si vedevano volteggiare quasi unicamente sopra le strade di grande scorrimento, perché nei primi tempi il loro compito era soprattutto quello di tenere sott’occhio la circolazione. Oggi gli aeromobili degli undici Reparti volo della polizia impegnati nei cieli della nostra Penisola (e non solo) si occupano di contrabbando, di immigrazione clandestina, di soccorso in montagna e al mare, di missioni all’estero, di ordine pubblico, di giudiziaria, trasportano organi e feriti. Setacciano la terra dall’alto scrutandola con il loro occhio vigile e analitico, come un’onda radar. E una volta localizzato un punto critico attivano le volanti, sguinzagliano gli aiuti, i soccorsi medici; tutte le forze necessarie a sciogliere il nodo. O quantomeno a limitare i danni.
È composto da 32 funzionari, quasi trecento ispettori, un centinaio di sovrintendenti e 224 tra agenti e assistenti il coraggioso popolo dei poliziotti con le ali. Specialisti che imparano i segreti del mestiere dopo aver superato un concorso interno, seguito corsi di specializzazione presso enti militari e aver infine messo in tasca un brevetto di pilota presto convertito in brevetto di polizia. Ogni volta che le pale dell’elicottero incominciano a girare, ogni volta che i motori degli aerei si accendono, questi specialisti dell’alta quota lo riportano a mente in automatico: le regole generali da seguire durante il volo devono essere quelle del “Traffico aereo operativo”. A differenz ...


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01/10/2004