Cristina Di Lucente

Dalla parte giusta

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Presentati a Montecitorio i due volumi curati dall’Ufficio storico della Polizia di Stato dal titolo Fecero la scelta giusta, un meticoloso lavoro di ricostruzione di testimonianze e documenti e di valorizzazione della Memoria

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Affrontare il tema della Memoria è una prerogativa dell’Ufficio storico della Polizia di Stato, per far sì che la vocazione dell’Istituzione, quella di tutelare i cittadini e i relativi diritti, divenga un patrimonio comune, documentando l’esempio di tutti i poliziotti che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvaguardare questi valori. Un’attività che ha trovato una delle sue realizzazioni in un progetto editoriale dal titolo evocativo, Fecero la scelta giusta, opera articolata in due volumi (I poliziotti italiani che soccorsero gli ebrei e I poliziotti italiani che si opposero al nazifascismo) che si inserisce nell’alveo del “progetto Memoria”. Con il rigore della ricerca storica, nel primo volume vengono narrate le vicende dei poliziotti che disattesero i precetti delle leggi razziali, in particolare contro i cittadini ebrei: molti di loro sacrificarono la propria giovane vita o la rischiarono coscientemente. Oltre i poliziotti riconosciuti “Giusti fra le nazioni” (Giovanni Palatucci, Angelo De Fiore, Mario Canessa, Mario De Nardis), molti altri operarono con altrettanta umanità e spirito di solidarietà, senza alcun vantaggio, se non la consapevolezza di aver sottratto vite alle atrocità della Shoah. Il ricordo di molti di questi poliziotti è affiorata solo grazie a ricerche di settore e al ricordo di parenti ed eredi, stimolata anche dalle iniziative scaturite dalla Giornata della Memoria. Prima di intraprendere questo progetto editoriale, l’Ufficio storico della Polizia di Stato aveva a disposizione solo pochi sporadici indizi, desunti dalla lacunosa e spesso frammentaria documentazione di archivio. Alla ricerca si sono poi aggiunti gli approfondimenti dei molti docenti universitari, degli storici degli Istituti per la resistenza e la società contemporanea del centro nord-Italia, della comunità ebraica di Roma e dei ricercatori di numerose sezioni dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). Nei loro saggi riportati nei due volumi è possibile ora ripercorrere le azioni, spesso tragiche, dei poliziotti patrioti, la grande parte dei quali rischiava di rimanere confinata nell’oblio. «Questo ambizioso progetto editoriale – ha sottolineato Raffaele Camposano, già direttore dell’Ufficio storico e curatore dei due libri – vuole distinguersi per la pluralità di voci e per l’obiettività e la scientificità nell’approccio alle fonti storiche, senza lasciare spazio all’autoreferenzialità o a giudizi preconcetti». La particolarità dell’intera opera consiste nell’aver portato all’attenzione del lettore le molteplici testimonianze di coloro che, avendo patito in prima persona le atrocità naziste, anche a distanza di anni ricordano riconoscenti l’aiuto ricevuto dai moltissimi poliziotti che, rischiando la vita e quella dei propri familiari, scelsero di non rimanere indifferenti di fronte alle atrocità dei nazifascisti, volte alla negazione della vita e della dignità umana. 

Il contesto storico
Siamo a cavallo tra il 1943 e il 1945: sono anni difficili, segnati dalla guerra, dall’occupazione nazifascista, ma anche dalla Resistenza; è questo il contesto storico nel quale nascono le storie delle donne e degli uomini che lottarono per un Paese libero e democratico e ai quali sono dedicati i volumi Fecero la scelta giusta. Al centro c’è la realtà del fascismo e ci sono i travagli della società italiana nei momenti più convulsi e drammatici della sua crisi e della sua caduta. 

«Nei diversi saggi – sottolinea lo storico Mario Toscano, autore del capitolo del primo volume dal titolo Dalle leggi razziali alla caccia all’ebreo in Italia – è frequente il richiamo alla necessità di chiarire il contesto nel quale inserire i rapporti di esponenti della polizia con il movimento della Resistenza e con le diverse categorie di ebrei perseguitati, per comprendere il significato di scelte difficili e impegnative. I passaggi essenziali messi a fuoco nei diversi contributi sono le conseguenze dell’ingresso in guerra a fianco della Germania nazista il 10 giugno 1940 e soprattutto, l’andamento dello spirito pubblico, attentamente monitorato anche dalle forze di polizia assieme ad altri organi ed istituzioni. 

Fino agli scioperi del marzo 1943 il regime non ebbe problemi di ordine pubblico, ma certamente, dalla seconda metà della 1942 il cattivo andamento della guerra, l’intensificazione dei bombardamenti sulle città italiane e lo sviluppo della borsa nera contribuirono a indebolire la tenuta del fronte interno e a creare le premesse per la crisi del regime esplosa nel luglio del 1943. I saggi qui raccolti – conclude – contribuiscono alla scrittura di un capitolo rilevante della nostra storia, offrono una solida base per studi futuri e approfondite analisi, fornendo uno spaccato importante e una spiegazione significativa dei valori di uguaglianza, libertà e solidarietà posti alla base della Costituzione della nostra Repubblica».

La presentazione
L’evento di presentazione dei due volumi si è svolto lo scorso 13 febbraio nella Sala della Regina a Montecitorio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nella prefazione da lui stesso curata, ha sottolineato come «l’obiettivo che ci si è prefissati di raggiungere attraverso le pubblicazioni è far sì che il ricordo di pochi possa diventare memoria storica e, in quanto tale, indelebile esempio da donare e trasmettere alle attuali e future generazioni delle donne e degli uomini della Polizia di Stat

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04/03/2025