Marco Pirola*

Tradizione e nuove identità

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Laboriosa e in cerca di continue sfide, la provincia di Monza e della Brianza vive la propria sicurezza anche grazie al lavoro della Polizia di Stato sempre al passo con i cambiamenti sociali

quest 03-25

Afferro il foglio. Lo metto nella macchina per scrivere. Lo strappo. Lo appallottolo e lo butto nel cestino. Una, due, tre… più volte. Niente. Non riesco a trovare un incipit che non sia didascalico e scontato per evitare di raccontare il solito refrain sul tema territorio e sicurezza a Monza e Brianza. Quante volte mi è capitato nei decenni. Insisto. E allora mi attacco al mestiere, ai ricordi e a quello strumento di scrittura antico, ma a me congeniale. La macchina per scrivere appunto. Sono sicuro che là dentro troverò quello che cerco. Sì. L’attrezzo che ho scelto di utilizzare per raccontare e coniugare il territorio e la sicurezza non è il computer, ma altro. È la Lettera 22. Verde. È un modo per sottolineare materialmente e visivamente come la percezione dei due concetti siano cambiati nel tempo. Solo un temerario oppure una persona con tanti ricordi oserebbe ancora affidare il suo pensiero scritto ad uno strumento antico. E poi che volete gli articoli importanti, insegnava il mio grande ed unico maestro Indro Montanelli, vanno “vergati” con lo strumento delle origini. Di quando hai imparato il mestiere. Perché solamente tornando indietro con la memoria e anche fisicamente, potrai cogliere l’essenza di ciò che devi andare a raccontare. Monza e la Brianza, con la loro storia ricca e variegata, rappresentano un perfetto microcosmo delle trasformazioni che l’Italia ha vissuto nel corso dei decenni. Da una parte c’è la terza città della Lombardia, con la sua tradizione industriale che affonda le radici nel tessile e nella meccanica. Dall’altro versante una Brianza che, pur rimanendo fortemente legata al suo passato artigianale, ha visto negli ultimi anni un crescente processo di urbanizzazione e modernizzazione. La trasformazione del territorio, che ha segnato un progressivo spostamento verso un’economia più tecnologica e industrializzata, ha anche cambiato la percezione di ciò che significa “sicurezza”. In una zona come quella brianzola, dove il contrasto tra modernità e tradizione è palpabile, si avverte una sorta di smarrimento nei confronti di un futuro che si fa sempre più incerto, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Ed ecco allora che per risolvere il problema c’è la rincorsa agli slogan e a soluzioni preconfezionate perché come insegna la storia il “dogma” è semplificatore. La Brianza, così densamente popolata e ricca di attività produttive oscilla tra il desiderio di rimanere ancorata alla propria identità e la necessità di adattarsi alle sfide di un mondo in continua evoluzione. La sicurezza, dunque, non è solo quella tangibile garantita dalle forze dell’ordine in generale e dalla Polizia in particolare, ma anche quella psicologica e culturale. La sicurezza di sentirsi parte di una comunità coesa, che non dimentica le proprie radici. La Brianza è sempre stata un luogo di incontri tra diverse identità, e oggi, più che mai, è necessario preservare quella “sicurezza sociale” che nasce dalla capacità di convivere e rispettarsi, pur tra le differenze. Questa scelta è minata dalla crescente urbanizzazione, dalla pressione del mercato e dalle difficoltà di mantenere un equilibrio tra sviluppo e tutela delle tradizioni. Se Monza è diventata sempre più una città moderna e dinamica, la Brianza, pur in fermento, rischia di perdere quell’anima che l’ha sempre contraddistinta

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04/03/2025