Annalisa Bucchieri

Prevenzione, parola chiave

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Alcune date sono fatte sia  per ricordare ciò che è avvenuto quel giorno in un remoto passato, sia  per fermarsi a guardare quelle situazioni come si prospettano oggi nell’ottica di puntare a  un futuro migliore. L’8 marzo è una di queste. 

Oltre la retorica delle mimose, l’8 marzo sottolinea l’importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione, ricordando che le conquiste sociali, economiche, politiche raggiunte con tanto dolore e sacrificio nel passato non sono forever, inossidabili, ma vanno continuamente difese dalla ruggine corrosiva della disuguaglianza di genere, della discriminazione e della violenza sia fisica che psichica.

Abbiamo perciò sentito il richiamo di questa ricorrenza e colto così l’occasione di pubblicare un focus aggiornato sulla preziosa attività che parte dalla cabina di regia del Servizio centrale anticrimine, diramandosi in tutte le questure d’Italia, per contrastare il fenomeno. Finché questo non sarà un Paese sicuro per le donne non lo sarà per nessuno, perché una società senza rispetto e senza uguaglianza rimarrà sempre “al palo”. Aumentano le stanze d’ascolto nelle questure, aumentano gli ammonimenti in presenza e le sorveglianze da remoto per stalker e violenti. E ciò corrisponde ad un aumento della fiducia che le donne ripongono nell’Istituzione. Aumentano anche gli accordi con aziende, enti, associazioni per leggere i segnali prima che tutto si cronicizzi, precipiti nell’irrecuperabile, prenda la strada dell’escalation. Ecco la nostra rete: CPM Lazio, Associazione per la prevenzione e il trattamento della violenza che si occupa di inserire in un programma di recupero i maltrattanti (il cd Protocollo Inable); The Circle Italia, un network di volontarie, tra le quali molte professioniste, che ha realizzato punti informativi per i cittadini, workshop con gli esperti sul contrasto alla violenza e incontri nelle scuole; Le donne del vino, circuito di sommelier, enotecarie, produttrici e giornaliste di settore che hanno ideato il “Winelunch solidale” itinerante per raccogliere fondi; Soroptimist ,organizzazione di volontariato dedicata principalmente alla creazione delle stanza tutte per sé; Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi con il gruppo Donne imprenditrici ha sviluppato una campagna “formativa” negli esercizi pubblici; l’Ambasciata Britannica che ha compilato una guida in inglese per le donne vittime di violenza. Fare squadra, allargare la rete di collaborazioni, creare delle sentinelle civili: tutto questo significa fare prevenzione. La chiave di volta se vogliamo che questo sia un Paese per donne, cioè un Paese per tutti.

04/03/2025