Antonella Fabiani e Valentina Pistillo
Orizzonti d’Italia
Trenta immagini del nostro Paese scattate da Massimo Sestini dagli elicotteri della polizia durante il crepuscolo. Una bellezza unica ed emozionante
Stelle nel cielo di un celeste intenso, il blu oltremare delle nuvole, reticolati di luci brillanti che disegnano città sprofondate tra le montagne o sul mare, e ancora le sfumature dei colori arancioni, rossi, rosa e gialli. E il grande silenzio di tutti i crepuscoli. Sono i paesaggi italiani che il fotografo Massimo Sestini ha ripreso dagli elicotteri del Servizio aereo della Polizia di Stato. Un lungo e complesso lavoro che ha dato vita a una mostra di straordinaria bellezza dal titolo “Orizzonti d’Italia dagli elicotteri della Polizia di Stato”. Trenta foto sistemate su pannelli, unitamente ad altri scatti realizzati durante i voli, ora esposte in una mostra nella Galleria Alessandro VII Chigi al Quirinale inaugurata il 19 maggio dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (per orari e visite consultare il sito www.quirinale.it).
L’orizzonte al crepuscolo, il momento magico che precede l’alba e il tramonto, è il protagonista che riunisce i luoghi più suggestivi del nostro Paese. Le immagini scattate dagli elicotteri (grazie a una sofisticata attrezzatura che gli ha permesso di sporgersi dai velivoli) riprendono diverse zone d’Italia e mettono in evidenza il fascino che può avere il paesaggio poco prima che cali la notte o che nasca il giorno. Momenti anche simbolici per tutti gli esseri umani che possono essere fonte di emozioni di paura o di speranza, come ha sottolineato il prefetto Alessandro Pansa nell’introduzione al catalogo della mostra: “Anche per questo, la notte è il momento in cui della polizia si avverte ancora di più il bisogno. Una luce in più, quella del lampeggiante, per avere la conferma che lo Stato non è un’astrattezza, che ci sono donne e uomini pronti a proteggere la nostra incolumità, i nostri beni, la nostra tranquillità; o più semplicemente, pronti a soccorrere e confortare chi è in difficoltà, chi è più vulnerabile alla disperazione”.
«Le prime immagini sono nate durante le pause, mentre ci stavamo dirigendo nel luogo in cui scattare le foto del Calendario 2016 – spiega Massimo Sestini – Stando in volo con i piloti della polizia ho subito compreso che le macchine digitali mi permettevano di realizzare quello che fino a dieci anni fa era impensabile con la pellicola, cioè riprendere in volo e senza cavalletto il paesaggio in orari di luce come quelli del crepuscolo».
Per un fotografo il momento del passaggio della luce dal giorno alla notte e dalla notte al giorno è fondamentale, ma afferrare il momento è difficile perché l’illuminazione cambia con rapidità e occorre essere veloci per cogliere queste trasformazioni. «Alcune immagini come quella del Gran Sasso o di Napoli sono state scattate durante l’aurora – osserva il fotografo toscano – che avviene circa quaranta minuti prima. E tenendo conto che l’aurora dura molto di meno rispetto al tramonto, non è facile trovarsi pronti in quegli istanti».
Oltre a una rappresentazione insolita del nostro Paese rispetto ai tradizionali racconti fotografici, Sestini ha colto, come i pittori vedutisti della fine del Settecento, tutta l’atmosfera romantica e drammatica del passaggio di luce. Le nuvole, i cieli di un blu elettrico, le stelle, il mare, gli agglomerati di luci urbane che fanno concorrenza a quelle del cielo e creano nella coscienza di chi guarda il sentimento di una visione di estrema bellezza.
Fondamentale per la riuscita del progetto è stato sicuramente l’apporto degli elicotteristi della polizia: «Ho trovato persone eccezionali con cui si è subito instaurato un rapporto di collaborazione e amicizia – osserva il fotografo – Hanno fatto di tutto per mettermi nelle condizioni di svolgere al meglio il mio lavoro. Alcune immagini, per esempio, come quella della Riserva naturale delle Saline di Trapani o nei pressi di Reggio Calabria sono nate da un loro suggerimento. Con loro ho visto e condiviso un’Italia straordinaria nella sua ordinarietà».
E infine bisogna raccontare della grande bellezza delle immagini accresciuta dalla dimensione dei pannelli (a base due metri) su pellicole trasparenti retroilluminate da luci al led: «Questo è stato il progetto più importante per la mia soddisfazione personale – continua Sestini – nel mio lavoro di fotografo di cronaca è difficile incontrare la bellezza perché i fatti che riprendo sono eventi drammatici, tragici. Ritrarre l’Italia che è uno dei Paesi più belli al mondo, circondata da un mare unico, con una realtà storica e naturale tra le più belle al mondo, nel momento del crepuscolo è stata una grande emozione. Per me la bellezza è questo lavoro».