Alessandro Pansa

Tempo di bilanci

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Il mio saluto, dopo tre anni alla direzione del Dipartimento della P.S., a tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato

Alessandro Pansa

Care donne e uomini della Polizia di Stato, 

per tre anni sono stato al vertice della Polizia di Stato e del Dipartimento della P.S.. La mia nomina a Capo è caduta in un momento non facile per la vita del Paese. Si era allora nella fase più aspra di una crisi che aveva messo a dura prova l’economia nazionale, incidendo anche sulla macchina della sicurezza, e in particolare sulle risorse umane e sulle nostre dotazioni di mezzi. 

Durante questi tre anni abbiamo dovuto affrontare anche un’altra situazione drammatica, consistente nell’innalzamento della minaccia del terrorismo fondamentalista e nell’impatto sull’Italia di un’ondata migratoria senza precedenti.

Oggi posso affermare che grazie anche al forte sostegno del governo, siamo riusciti – e meglio di altri settori altrettanto importanti per il buon funzionamento del Paese – a recuperare sulle dinamiche stipendiali. E nello stesso tempo – raccogliendo tra i primi l’appello al rinnovamento lanciato all’intero Paese – siamo stati capaci di varare una serie di interventi sull’assetto interno e sulla razionalizzazione della spesa che oggi fanno di noi un modello virtuoso in tutta la Pubblica amministrazione. Non solo: dando vita ad un’esperienza di autoriforma che non ha precedenti nel settore pubblico, siamo stati noi stessi del comparto sicurezza, coordinato dal Dipartimento della P.S., a fornire all’esecutivo i testi degli interventi legislativi necessari allo scopo. 

Si tratta di un lavoro partito da lontano. Ricevuto il mandato, come è mia abitudine in tutti gli incarichi che ho ricevuto, ho studiato a fondo la situazione generale avvalendomi di tutti i miei colleghi e collaboratori. A settembre del 2013, dopo 3 mesi dal mio insediamento, ho varato un programma strategico di lavoro in 29 punti (vedi box). Al termine di questo triennio posso constatare che per la gran parte esso è stato realizzato; in parte minima, sebbene sostanziale, si trova in fase di approvazione, e solo in un punto specifico (relativo ai moduli operativi) rimane tuttora sospeso. 

Tre sono i temi centrali di questo programma. Il primo è la razionalizzazione delle risorse e della spesa. Il secondo è la predisposizione di strumenti normativi e procedurali per migliorare l’azione di polizia. Il terzo riguarda la focalizzazione della Polizia di Stato su obbiettivi strategici. Se un bilancio analitico sarebbe troppo lungo, ci sono però alcuni punti che vorrei sottolineare. 

Anzitutto, abbiamo deciso di privilegiare gli strumenti della prevenzione rispetto a quelli della repressione, ottenendo risultati lusinghieri. Contro il crimine organizzato e la minaccia terroristica ritengo che la nostra risposta sia stata eccellente, come lo è stata nella gestione del flusso migratorio. Qui, come accade dinanzi a tutti i fenomeni complessi, le misure d’intervento non potevano essere semplici ed immediate. Abbiamo aumentato il livello dei controlli su coloro che arrivano, ma senza mai dimenticare l’umanità nei confronti di chi è debole e fugge dalla guerra, e continuando a salvare centinaia di vite umane. Abbiamo perseguito in maniera costante e capillare i trafficanti di uomini arrestandone migliaia, compresi quelli responsabili della morte di tanti migranti che tentavano di attraversare il Canale di Sicilia. 

Nello stesso tempo, con un’azione sempre più mirata fatta di controlli e di intelligence, siamo, finora, riusciti a tenere il Paese al riparo degli attentati, sfruttando al meglio le norme, che noi stessi avevamo richiesto al Governo, e che il Parlamento rapidamente ci ha dato. Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti disponibili contro il terrorismo, ma senza mai cedere alla logica secondo la quale in cambio di una maggiore percezione di sicurezza si possono cedere quote di libertà e di tolleranza.

Altro motivo di soddisfazione, per me, e per voi, deve essere la constatazione che da tre anni consecutivi l’indice di delittuosità nel nostro Paese è in continua diminuzione. Una flessione alla quale, purtroppo, non corrisponde ancora un aumento della sicurezza percepita, a causa dell’influenza di fattori esterni per incidere sui quali uno specifico progetto sarà a breve avviato dalla Direzione centrale della polizia criminale. Sempre nel 2015, su oltre diecimila manifestazioni pubbliche gestite sotto la responsabilità dei nostri funzionari, solo una quota pari al 5 per cento si è conclusa con incidenti; e anche qui la percentuale appare in sensibile riduzione rispetto all’anno precedente. E qui ritengo doveroso soffermarmi sul lavoro dei funzionari, donne e uomini, che hanno la responsabilità della sicurezza e dell’ordine pubblico nel nostro Paese. In Italia esistono Forze diverse che si occupano di tale materia, ma la responsabilità apicale, sia a livello provinciale che a livello nazionale, viene sempre esercitata dalla Polizia di Stato. Non è un caso se solo i nostri funzionari ricevono il privilegio di indossare la sciarpa tricolore, a testimonianza della missione assunta al momento del giuramento di fedeltà alla Repubblica. Essa rappresenta un segno distintivo di una competenza specifica, di una responsabilità propria. Noi condividiamo con altre forze la funzione di Polizia Giudiziaria, e tante altre funzioni che svolgiamo ogni giorno in tutta Italia, e lo facciamo in un eccellente spirito di collaborazione; però solo noi siamo l’autorità di Pubblica sicurezza, l’autorità tecnica chiamata a prendere sul campo tutte le decisioni – dalla firme delle ordinanze fino alla direzione dei servizi di ordine pubblico – necessarie ad assicurare la sicurezza collettiva nel Paese. Dopo questo intenso triennio, lascio dunque una Polizia di Stato in forte ripresa in termini di efficienza e di efficacia d’azione, e che attende ulteriori miglioramenti dalla razionalizzazione delle forze sul territorio e dal riordino delle carriere, riconoscimenti normativi che insieme a quelli finanziari testimoniano l’apprezzamento del Governo per il nostro lavoro. Quanto a me, grazie alla fiducia che si continua a riporre nella mia persona, mi trovo chiamato a un’altra sfida, la guida del Dis, la struttura di collegamento fra i servizi segreti, nella quale porterò l’esperienza maturata in un’intera vita da poliziotto. So che si tratta, oltre che di una grande responsabilità, di un grande onore; ma vi assicuro che conserverò sempre nel mio cuore l’amore per i nostri colori e il ricordo della vita che ho passato in mezzo a Voi. Porterò con me l’orgoglio per tutto quanto ho finora riepilogato; ma anche per altri risultati che non sono certificabili attraverso norme, numeri, statistiche. Per esempio, avere lasciato una Polizia dove, e senza più alcun margine di ambiguità, l’uso ingiustificato della violenza è condannato senza attenuanti. Dove sempre di più la formazione e la specializzazione sono le parole d’ordine per affrontare i tempi nuovi. Dove il livello di cooperazione internazionale è sempre più elevato, e fruttuoso. E dove la lotta al cybercrime, la forma più insidiosa di criminalità del futuro, ci vede compiere ogni giorno dei progressi importanti. Ma sono soprattutto orgoglioso di Voi, donne e uomini della Polizia, che con la Vostra preparazione, il Vostro coraggio e il Vostro senso delle istituzioni contribuite ogni giorno a fare dell’Italia un luogo più giusto e sicuro.

Ringrazio Voi tutti e ringrazio la Polizia di Stato che mi ha accolto nelle sue braccia quando poco più che ventitreenne sono diventato Commissario in prova di P.S. e che lascio dopo 41 anni senza rimpianti e grato per le memorie che mi ha regalato. 

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TRE ANNI DI LAVORO IN 29 PUNTI
Il programma strategico del Dipartimento di P.S. avviato il 22 settembre 2013

  1. Armonizzate le attività delle articolazioni dipartimentali.
  2. Riorganizzato il sistema di circolazione delle informazioni, interna e centro/periferia.
  3. Rinnovate le metodologie dell’attività ispettiva e riconfigurato l’Ufficio centrale ispettivo.
  4. Avviata la riorganizzazione degli Istituti d’Istruzione.
  5. Ridotte le dotazioni organiche, soprattutto di automezzi.
  6. Predisposto il progetto globale dell’ICT (Information and Communications Technology).
  7. Varato il regolamento sull’assegnazione e gestione degli alloggi di servizio. 
  8. Effettuato il passaggio al MEF-NoiPA del sistema di pagamento delle competenze al personale della Polizia di Stato.
  9. Stipulata la convenzione con Dipartimento Funzione Pubblica per un ampio ricorso ai fondi UE e predisposto il Piano gestionale dei Fondi comunitari 2014-2020.
  10. Predisposto e parzialmente realizzato un piano di contenimento della spesa per gli immobili.
  11. Programmate le forniture congiunte. 
  12. Ridefinito il sistema unitario giuridico-matricolare della Polizia di Stato. 
  13. Emanata una direttiva sulla prevenzione e gestione del rischio da lavoro correlato.
  14. Emanato il Regolamento sull’assegnazione e gestione degli alloggi di servizio.
  15. Predisposto il decreto legislativo per la riorganizzazione delle Forze di Polizia.
  16. Predisposta la bozza del decreto legislativo per il riordino delle carriere delle Forze di Polizia.
  17. Realizzato lo studio del nuovo sistema di valutazione per gli appartenenti alla Polizia di Stato (da attuare dopo il riordino).
  18. Realizzato lo studio per la rielaborazione dei criteri d’avanzamento e sistemi di trasparenza per i trasferimenti della carriera direttiva e dirigenziale della Polizia di Stato (da attuare dopo il riordino).
  19. Avviato lo studio per la revisione del regolamento di disciplina (D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 737).
  20. Varate le nuove procedure di selezione del personale della Polizia di Stato.
  21. Razionalizzato il sistema di gestione delle missioni nazionali.
  22. Progettata la riorganizzazione dell’assetto centrale del Dipartimento P.S., con predisposizione bozza di D.P.R. (da attuare dopo la razionalizzazione).
  23.  Nuovi Protocolli operativi (sospesi).
  24. Ridefinizione delle procedure autorizzatorie per l’esportazione delle armi.
  25. Proposta per la modifica del TULPS (rivalutazione del diritto di polizia, per aumentare il sistema sanzionatorio amministrativo e ridurre l’ambito del processo penale).
  26. Varato il Master Plan, piano triennale di interventi organizzativi e normativi diramato con direttiva del Ministro e circolare del Capo (febbraio 2015) per potenziare il sistema di prevenzione.
  27. Elaborato un piano di sicurezza del territorio.
  28. Riviste le strategie di contrasto al riciclaggio.
  29. Riorganizzato il settore anticrimine della Polizia di Stato, mediante: potenziamento degli uffici misure di prevenzione e costituzione delle unità anticorruzione; diffusione del Protocollo elettronico MIPG-WEB per tutte le Questure; potenziamento dei Reparti Prevenzione Crimine.
23/05/2016