Alessandro Abruzzini*

Guida assassina

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Facciamo chiarezza sulla nuova legge che punisce gravemente alcune condotte di guida pericolose e irresponsabili

il ns lavoro

Fa ormai parte del nostro ordinamento l’auspicata legge che punisce omicidio e lesioni stradali.

L’elevato numero di morti come conseguenza di una guida irresponsabile e imprudente ha indotto il legislatore a punire più gravemente la condotta di chi provoca un incidente con conseguenze lesive o mortali. 

Dopo un lungo iter di approvazione, la nuova legge introduce due fattispecie di reato – peraltro già previste nel nostro ordinamento quali ipotesi aggravate dei reati di omicidio colposo e lesioni colpose – dedicando loro una serie di articoli del codice penale (artt. 589 bis, 589 ter, 590 bis, 590 ter, 590 quater, 590 quinquies) che le rendono autonome.

I nuovi articoli puniscono ora specifiche condotte di guida che provocano lesioni gravi o la morte, prevedendo aumenti di pena e pesanti conseguenze per alcune ipotesi di grave trasgressione delle regole che disciplinano la circolazione stradale. 

Si tratta di una disciplina che è il frutto della scelta di reprimere più efficacemente comportamenti pericolosi e irresponsabili, nonché la condotta di chi si mette alla guida ubriaco o dopo aver consumato droghe.

I reati rimangono punibili a titolo di colpa, elemento psicologico che implica una non volontarietà del reato e denota assenza di una disobbedienza volontaria da parte del conducente. Nel caso in cui il conducente si sia posto alla guida in stato di ebbrezza o di alterazione da sostanze stupefacenti, il maggior rigore che sarà applicato nel punire la sua condotta deriva dalla considerazione che egli è pienamente consapevole del fatto che determinate condizioni psicofisiche possono rivelarsi fatali e che il mancato rispetto delle regole aumenta esponenzialmente il rischio di incorrere in un incidente stradale con conseguenze spesso drammatiche. 

In tal senso, l’aggravamento delle pene può trovare la propria ragione giustificativa proprio nella volontarietà che connota l’atteggiamento di chi si mette alla guida di un veicolo dopo aver assunto coscientemente sostanze stupefacenti, psicotrope o alcoliche. È innegabile, infatti, che l’assunzione di alcol o droghe abbinata alla guida determina già di per sé una situazione di grave pericolo.

Viene, quindi, introdotto un principio che non ammette più deroghe: la condotta irresponsabile subisce sanzioni severe; e in ciò risiede la vera novità legislativa il cui obiettivo è quello di rendere tutti maggiormente consapevoli dei comportamenti messi in atto durante la guida che possono produrre conseguenze gravi anche sulla propria pelle, oltre che su quella degli altri.

Il nuovo delitto di omicidio colposo stradale contempla ora quattro diverse ipotesi che vengono punite con pene via via più gravi: rimane punibile con la reclusione da due a sette anni chiunque provochi la morte di un uomo per violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. La norma, non prevedendo un comportamento specifico, induce a ritenere che possa essere punito per questa ipotesi di reato qualsiasi persona, a prescindere dal fatto che sia alla guida di un veicolo a motore, essendo sufficiente che la morte sia riconducibile al mancato ris

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04/04/2016