di Ivonne Girotto

La via italiana per la sicurezza

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Il viaggio del premier Matteo Renzi e del capo della Polizia Alessandro Pansa nel cuore dell’Africa, area strategica per il futuro del nostro pianeta

primo piano

C’è una “via italiana“ alla sicurezza. E prevede che l’azione di polizia, per quanto tempestiva ed efficace come quella che sono capaci di dispiegare i nostri apparati, non possa essere disgiunta da un investimento sulla cultura, e in particolare sulla formazione delle giovani generazioni. 

Il recente viaggio africano del presidente del Consiglio Matteo Renzi (1-3 febbraio), nel quale i media nazionali hanno voluto valorizzare soprattutto le dichiarazioni critiche contro le burocrazie di Bruxelles, è stato in realtà l’occasione per proporre anche in Africa, continente strategico per il futuro del pianeta (nel 2013, ultimo dato Onu disponibile, il 41% della popolazione aveva meno di 15 anni e solo il 4% superava i 60 anni), una ricetta già lanciata in Italia con la formula “un miliardo per la sicurezza, un miliardo per la cultura“ e poi riproposta anche in Francia durante la visita dello scorso 26 novembre. 

«Come ho già sottolineato alla Sorbona – ha detto Matteo Renzi il 3 febbraio parlando all’Università Cheikh Anta Diop (Ucad) di Dakar, capitale del Senegal, – la cultura è soprattutto uno strumento attivo di contrasto al terrorismo. è proprio per questa ragione che non mi stanco mai, nel mio Paese, di ripetere che per ogni euro speso per la sicurezza, dobbiamo investire un euro nella cultura. L’opinione pubblica italiana ed europea, a seguito degli attentati di Parigi, ha pensato: dobbiamo investire nella sicurezza informatica, nella polizia. Certo, è importante. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo prestare la necessaria attenzione alla cultura. Se ci sono dei giovani che decidono di uccidere se stessi e altri, noi dobbiamo dare loro un’alternativa culturale e di ideali».

In Senegal il premier, accompagnato dal capo della Polizia Alessandro Pansa e da una delegazione di imprenditori, è arrivato dopo avere toccato la Nigeria (il più popoloso Stato del Continente, con 180 milioni di abitanti) e poi il Ghana. «Destinare denaro all’istruzione, dare centralità alle problematiche dei giovani – ha proseguito, sempre rivolgendosi a studenti e docenti della Ucad – è una politica di sicurezza. Dobbiamo

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04/03/2016