a cura di Valentina Pistillo
Foro di Roma. Cooperare per una strategia comune
Per rafforzare il dialogo e la collaborazione su alcuni temi d’interesse comune come l’immigrazione irregolare, il terrorismo, i reati di natura predatoria e i reinvestimenti del crimine organizzato, il Foro di Roma ha riunito, alla Scuola superiore di polizia, i capi delle Polizie dei Paesi della regione balcanica (Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia e Ungheria) e i vertici dell’Europol.
Lo scopo dell’incontro, organizzato dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della polizia criminale, è stato l’adozione di migliori tecniche investigative e la ricerca di efficaci strategie di contrasto ai reati.
Sono intervenuti il prefetto Cufalo, il direttore centrale dell’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia Anna Paola Porzio, che ha parlato del progetto IPA Balcani, e il direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere Giovanni Pinto, il quale ha sottolineato l’importanza di un consolidamento delle intese nella collaborazione tra i Paesi dell’area balcanica. È stata quindi la volta dei capi delle polizie e dei capi delegazione. In chiusura il numero uno di Europol, Rob Wainwright ha ringraziato l’Italia per il lavoro che svolge in tema di immigrazione e antiterrorismo. Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, ha spiegato che «Il Foro è uno strumento informale d’iniziativa, partito dall’Italia e poi sposato da Europol, durante il quale s’incontrano i capi delle polizie di dieci Paesi dell’area balcanica per scambiarsi informazioni, grazie anche all’efficace lavoro che gli ufficiali di collegamento svolgono in ogni Paese». Nel suo intervento, invece, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha sottolineato: «Cooperare vuol dire operare insieme con una strategia comune