Bianca Blasi*, Gianluca Capurso* e Luca Ioni*

130 anni"¦ e non sentirli

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La caserma "Ferdinando di Savoia" a Roma, dal progetto iniziale alla più recente ristrutturazione

130 anni…  e non sentirli

Dal 2001, la caserma Ferdinando di Savoia a Roma è oggetto di un complesso intervento di ristrutturazione. La conversione degli ambienti da camerate in uffici del Dipartimento della pubblica sicurezza ha modificato radicalmente gli spazi interni, oggi così diversi da quelli ancora vivi nella memoria di coloro che vi hanno lavorato e alloggiato, anche nel recente passato.
L’edificio fu progettato per alloggiare il reggimento di artiglieria del Regno d’Italia preposto alla difesa della Capitale. I documenti conservati nei fondi dell’Archivio centrale dello Stato, dell’Istituto storico e di cultura dell’Arma del genio e presso il ministero dell’Interno ci permettono di fare un salto indietro nel tempo, alla fine dell’Ottocento.
È il 14 novembre del 1880. Il Comune di Roma e il Governo del Regno d’Italia stipulano una convenzione per la realizzazione delle “opere d’ingrandimento edilizie più importanti di cui ha bisogno la capitale del Regno. ” Spiccano, tra quelle previste, nuove strutture militari: gli alloggiamenti per due reggimenti di fanteria e uno di artiglieria, un ospedale militare da 1.000 posti e una piazza d’armi. L’area compresa tra la stazione Termini e le mura di San Lorenzo sarà destinata a una caserma per il Reggimento di artiglieria da fortezza, intitolata a Ferdinando di Savoia, figlio di Carlo Alberto, morto nel 1855 a soli 33 anni.
L’attuazione dell’intervento prevede che il progetto di massima e il piano di esecuzione siano elaborati entro 12 mesi dalla legge di ratifica della convenzione, approvata nel mese di maggio del 1881. I tempi, tuttavia, si allungano inevitabilmente poiché sono necessari espropri onerosi e complesse procedure amministrative per la disponibilità dell’area, che si concluderanno solo nel 1884.
Il 1885, però, segna una svolta decisiva nella vicenda. Su proposta del municipio, il coordinamento dell’esecuzione dell’opera è affidato alla Direzione del genio militare. Così, finalmente, il 30 maggio la giunta comunale approva il progetto esecutivo; il 27 giugno la ditta Benedetto Montanari si aggiudica l’appalto; il 6 luglio il sindaco di Roma firma il contratto, il 13 il ministero de

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01/02/2016