Emanuela Francia e Susanna Carraro

Volontari in divisa

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Volontari in divisa

GRAN BRETAGNA
Aumenta in Gran Bretagna il ricorso ai volontari per svolgere compiti tradizionalmente demandati ai poliziotti, come l’utilizzo di autovelox portatili, il monitoraggio delle telecamere a circuito chiuso e persino compiti della polizia a cavallo. Nel Warwickshire, ad esempio, la polizia ha annunciato “l’eccitante opportunità” di diventare un volontario a cavallo con il compito di contrastare la criminalità nelle aree rurali, incluso il bracconaggio, le discariche abusive e il furto di metalli. Nel North Yorkshire, la polizia ha lanciato una campagna su Facebook per reclutare volontari che guidino le auto di servizio, pubblicizzandola con la foto di una volante e la didascalia “Mai guidato una di queste? Ti piacerebbe farlo?” Ora il ministro dell’Interno, Theresa May, vuole istituzionalizzare questa pratica organizzativa e ha proposto il reclutamento di circa 7mila tra volontari e ausiliari non retribuiti, che potranno svolgere un massimo di 90 mansioni. Tra queste, quella di prendere le generalità a chi è sospettato di aver commesso un reato o di comportamento antisociale, di trattenere un sospetto fino a 30 minuti nel caso si rifiuti di collaborare, di perquisire un fermato per verificare l’eventuale possesso di oggetti pericolosi e di utilizzare una “forza ragionevole” per trasferirlo in una stazione di polizia. Potranno multare i ciclisti che invadono le zone pedonali, chi provoca disordini, gli autori di graffiti o chi viola la segnaletica stradale. Potranno inoltre essere autorizzati a sequestrare droghe o alcol ai minori. Tutti i volontari, muniti di uniforme e debitamente addestrati, in alcuni casi potranno collaborare con i poliziotti allo svolgimento delle indagini, comprese quelle su crim

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01/02/2016