Luca Natile*

Bari cambia look

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Una città dove l'omertà sta lasciando il passo alla sicurezza partecipata, segno di un miglioramento non solo nell'aspetto

Bari cambia look

È un segno meno la spia che la città sta cambiando, quel segno meno che oggi a Bari precede i dati statistici sull’andamento della criminalità. Un tempo la chiamavano “microcriminalità”, oggi viene definita “criminalità diffusa” e contribuisce ad alimentare il serpeggiante sentimento di insicurezza nelle comunità locali: la gente teme ladri, spacciatori e rapinatori più che disoccupazione e carenza di servizi sociosanitari.
Dai dati però emergono meno furti, meno rapine, meno scippi, meno morti ammazzati; in una città che conta ben 12 famiglie criminali costantemente in guerra è un dato estremamente positivo. «La sensibilità dei cittadini e la loro attenzione ai temi della sicurezza – dice il questore di Bari, Antonio De Iesu – è cresciuta. Oggi c’è una maggiore coscienza del servizio che le forze di polizia possono e devono assicurare. Bari e la sua provincia non sono territori abbandonati a se stessi. Operiamo in stretta sinergia per mantenere saldamente il controllo del territorio e alla criminalità feroce e pervasiva noi rispondiamo con operazioni di contrasto efficaci e strutturate. Quando le Istituzioni fanno gioco di squadra cresce la fiducia dei cittadini, come è accaduto a quegli imprenditori che sempre più spesso a Bari denunciano i loro estorsori – aggiunge il questore – la sinergia tra forze dell’ordine rappresenta la chiave di volta nelle strategie di prevenzione e contrasto a forme di criminalità organizzata e diffusa».
Nella città che molti ricordano con il nome di scippolandia, ad esempio, è stato realizzato un corridoio “blindato” a protezione di turisti e viaggiatori (ma non solo loro) diretti al porto, sorvegliato da poliziotti e carabinieri in borghese. La strategia ha prodotto ottimi risultati soprattutto nella zona tra autostrada e porto e nelle aree del borgo antico. «Cerchiamo di essere sempre più presenti – spiega De Iesu – e guadagnarci la fiducia della gente con risposte concrete. Ai cittadini però chiediamo di non girare la testa e interpretare al meglio il ruolo di “sentinelle della legalità”. Per i furti negli appartamenti telefonare al 112 o al 113 significa consentirci di intervenire in maniera rapida e mirata».
I furti in appartamento sono tra quei reati che la criminalità barese ha subappaltato alla malavita straniera: la Polizia di Stato ha risposto con una indagine della Squadra mobile, diretta da Luigi Rinella, che ha toccato Francia, Portogallo, Repubblica Ceca, Ungheria e Lituania. E’ stata sgominata una grossa organizzazione criminale composta in particolare da cittadini georgiani, ma anche da russi, lituani e armeni. A Bari c’è la comunità georgiana più numerosa in Italia. Sono finiti in carcere, tra gli altri, 14 georgiani “ladri in legge”, spietati capimafia ai quali l’organizzazione affidava il compito di gestire le proprie “filiali” in ogni angolo del continente.
Anche lo stadio a Bari è diventato in alcune occasioni terreno di scontro tra clan. La Polizia di Stato, attraverso la Digos, è riusci

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01/02/2016