Emanuela Francia e Susanna Carraro

La registrazione amica

CONDIVIDI

RUSSIA
Vietate in Svizzera e in Austria per problemi di privacy, sono onnipresenti in Russia e cominciano a diffondersi anche in America e in Cina: sono le dash cam, le telecamere che, posizionate sul parabrezza o dietro lo specchietto retrovisore di un’auto oppure sul manubrio di biciclette e moto o sul casco dei ciclisti – in questo caso si chiamano action cam – sono in grado di registrare gli eventi che si verificano attorno al veicolo, quali incidenti stradali o danneggiamenti dovuti a fondo stradale sconnesso, e servono a tutelare il conducente e il veicolo stesso. In Russia, un Paese con un alto tasso di mortalità sulle strade (28mila decessi su 143 milioni di abitanti, quasi lo stesso numero di quelli Usa dove la popolazione è però di 315 milioni), sono diventate uno strumento essenziale per contrastare l’atteggiamento lassista delle forze dell’ordine e per attribuire la colpa a chi effettivamente causa un incidente. Si attaccano al parabrezza tramite una ventosa, come i navigatori portatili, e sono dotate di una batteria tampone che richiede la connessione all’accendisigari: ogni volta c

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/12/2015