di Emanuela Francia e Susanna Carraro

Stadi e biometria

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Stadi e biometria

SPAGNA
Com’è possibile che in uno stadio spagnolo accadano ancora incidenti come quello dell’ottobre scorso nel Vicente Calderón di Madrid, dove mini-bengala lanciati sugli spalti hanno ferito dieci persone, fra cui un bambino di due anni al quale per sempre è stato tolto il desiderio di assistere a una partita di calcio? Eppure, sembrava che passi avanti fossero stati fatti nella lotta per l’eliminazione della violenza negli stadi: con l’avvio della nuova stagione calcistica 2015/2016, è infatti partita la sperimentazione dei sistemi di riconoscimento biometrico negli stadi spagnoli, in attuazione delle norme della Lfp, la Lega calcio spagnola, che ha previsto questa forma di rilevazione per l’accesso agli impianti sportivi della massima serie. È un sistema d’identificazione basato sul riconoscimento del titolare dell’abbonamento all’ingresso dell’impianto: tornelli d’accesso con lettori digitali rilevano l’impronta biometrica, la confrontano con le informazioni presenti nel database, e solo se lo spettatore risulta registrato può accedere a quel settore della gradinata. L’ingresso non è quindi consentito a persone diverse dal titolare. Il primo stadio a disporre di questa nuova tecnologia, che gradualmente sarà attivata in tutti i campi di calcio spagnoli, è stato proprio il Vicente Calderón di Madrid: una scelta tutt’altro che casuale. Lo scorso 30 novembre, infatti, picchiato a morte in

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01/11/2015