di Cristina Di Lucente

La carica dei 33 milioni

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Tutti i piani della questura capitolina per fronteggiare la grande sfida

La carica dei 33 milioni

È una corsa contro il tempo quella che ha intrapreso la questura di Roma a partire dall’annuncio del Giubileo della Misericordia di Papa Francesco, al pari di tutte le strutture incaricate di gestire e organizzare la sicurezza, operazione resa ancora più complessa per le vicende giudiziarie legate a Mafia capitale. Questo evento è in definitiva unico per tante ragioni: il Santo Padre lo ha improntato al tema specifico della misericordia e ha previsto l’estensione dei benefici d’indulgenza per i fedeli in qualsiasi sede vescovile che aprirà, nella propria cattedrale, la Porta santa. Nonostante questa precisazione, il documento di analisi e pianificazione della questura prevede un afflusso di milioni di persone che giungeranno nella Capitale (nel Giubileo del 2000 sono stati 25 milioni i visitatori, per quello attuale, secondo una stima del Censis, se ne attendono 33 milioni). L’organizzazione dovrà essere capillare e prevede già, in primo luogo, l’accesso ai cosiddetti “percorsi giubilari”, previa registrazione su un sito dedicato o presso le postazioni dell’Opera romana pellegrinaggi e del Pontificio consiglio della nuova evangelizzazione. Questo sistema di accreditamento, che rimarrà in vigore per i giorni ordinari, renderà più gestibile il flusso di persone, evitando peraltro file fuori controllo. A fianco agli eventi quotidiani sono previsti poi, una serie di appuntamenti cadenzati nell’arco dei mesi e considerati “straordinari”, come la beatificazione di Madre Teresa (settembre 2016) o l’esposizione delle spoglie di Padre Pio. «Visti i tempi molto stretti– così ha introdotto il tema il questore di Roma Nicolò D’Angelo – per pianificare i servizi di ordine e sicurezza pubblica e acquisire le stime di partecipazione, considerando il carattere non ordinario dell’evento, sono state costituite due strutture interne: il Gruppo tecnico

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01/11/2015