Annalisa Bucchieri

Irpinia, 23 novembre

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Irpinia, 23 novembre

Tre uomini e una coperta dove è avvolto un corpo. Forse non sarebbe necessario essere in tanti per portare un piccolo fardello. Purtroppo è un bambino. Ma quegli uomini, un appuntato delle Guardie di ps della questura di Isernia dalla divisa impolverata, uno del Reparto celere di Roma, con la tuta operativa, aiutati da un abitante di S. Angelo dei Lombardi, è da ore che scavano senza sosta tra le macerie della casa che si intravede sullo sfondo e sono esausti. Le spalle cadono in basso e gli sguardi non ce la fanno a sollevarsi, sconfitti più dal dolore di non essere riusciti a trarre vivo quel bambino che dalla stanchezza.
La foto si riferisce a uno dei terremoti più devastanti della storia italiana, quello del 23 novembre del 1980 in Irpinia e Lucania. La scattò, insieme a molte altre che confluirono in un reportage pubblicato sul numero di dicembre di Polizia Moderna di quell’anno, il fotografo storico della rivista, Carmelo Marabita, giunto sul posto il giorno successivo alla scossa del nono grado della Scala Mercalli. Un’esplosione di 35 milioni di tonnellate di tritolo, solo a questo è paragonabile l’energia distruttiva che si sprigionò alle 19.35 di quella domenica di 35 anni fa, in un’area di 27mila chilometri quadrati compresa tra Napoli, Benevento, Matera e Salerno. Alle 19.45, solo dieci minuti dopo, una pattuglia del Compartimento Polstrada di Potenza raggiunge Marmo, nel comune di Balvano e lancia l’allarme. Da quel momento la macchina dei soccorsi messa in moto dal Corpo delle guardie di ps non si è mai fermata. Dopo che la Stradale di Potenza, insieme a quella di Bari e di Napoli hanno riattivato i collegamenti viari con altri paesi e liberato le principali arterie per facilitare gli aiuti, arrivano i 170 uomini del primo contingente del Reparto celere di Bari e a seguire del Reparto celere di Roma che dopo otto ore di viaggio riesce a raggiungere S. Angelo dei Lombardi e Lioni (AV) mentre il Reparto celere di Vibo Valentia si sposta a Potenza. Il Servizio sanitario ps fa partire subito un’unità mobile di rianimazione e un’autombulanza con medici e infermieri e appena fa luce si alza un AB-212 da Pratica di Mare (RM) per portare plasma, farmaci, materiale sanitario urgente, reperito durante la notte. Furono oltre 8mila guardie di ps e circa 1.600 mezzi del Corpo impiegati nelle operazioni di soccorso, quasi 22mila coperte, 8mila materassi e brandine e 30mila indumenti pesanti distribuiti alle migliaia di sfollati che dovevano affrontare un rigido inverno.
A volte gli anniversari sono difficili da celebrare, è duro rievocare il dolore delle popolazioni straziate da lutti e distruzione. Una foto può aiutarci a farlo e anche a ringraziare ancora tutte quelle “guardie” che allora si mobilitarono senza risparmiarsi per soccorrere e salvare vite umane. Esserci sempre significa anche questo.

01/11/2015