Stefano Di Luccia, Sara Formisano e Alessia Palumbo
Il nostro Festival
Alla 45^ edizione del Giffoni experience c'era anche Poliziamoderna, con una redazione composta da tre ragazzi, facenti parte della giuria. Questo il racconto di due settimane intense
Nel luglio più caldo degli ultimi 150 anni è iniziata la nostra avventura da inviati di Poliziamoderna. Il progetto prevedeva la formazione e la presenza a Giffoni per tutta la durata della manifestazione di una piccola redazione della rivista. Siamo stati così selezionati tra i ragazzi che avevano già partecipato al Festival. Ciascuno di noi tre, infatti, ha un bagaglio di esperienze per quanto riguarda cinema e giornalismo, ed essere stati scelti per un progetto così nuovo ed interessante ci ha subito entusiasmati e stimolati.
Venerdì 17, che a noi non ha portato sfortuna, è iniziata la nostra collaborazione con il mensile ufficiale della Polizia di Stato. Il timore iniziale ha lasciato posto alla curiosità di portare a termine un lavoro per una testata unica come Poliziamoderna. Le prime difficoltà incontrate sono state legate proprio alla particolarità del giornale. Abituati a scrivere di spettacolo abbiamo dovuto, questa volta, dare un taglio particolare ai nostri articoli e selezionare i contenuti che potevano realmente interessare i lettori. Tutto alla fine si è rivelato più semplice del previsto, anche i reportage sugli incontri organizzati dalla polizia, cosa che più temevamo per la scarsa familiarità con gli argomenti trattati. In realtà sono stati proprio quelli gli incontri più stimolanti, perché ci hanno portato a concentrarci e informarci su cose che bisognerebbe sempre conoscere ma su cui molto spesso siamo impreparati. Come i consigli che la Postale ha dato per navigare in Rete in modo sicuro, oppure l’incontro con i Cinofili che con i loro cani hanno mostrato ai presenti il lavoro che svolgono, dalla ricerca di stupefacenti alle sostanze esplosive. Sempre gli operatori cinofili sono stati i protagonisti di una simpatica quanto inaspettata comparsa sul blue carpet della Cittadella, attirando l’attenzione dell’attrice Anna Foglietta, molto a suo agio visto i ruoli che in passato ha interpretato (La squadra e Distretto di polizia). I colleghi della Stradale, invece, provenienti da Brescia con il loro Pullman azzurro (una vera e propria aula didattica mobile), ci hanno illustrato il loro modo di operare per far conoscere ai bambini e ai ragazzi quelle che sono le regole della strada; ed è stato interessante vedere come i giovani partecipanti si incuriosivano e interagivano con i percorsi appositamente allestiti (da percorrere rigorosamente in bicicletta). Siamo venuti anche a conoscenza di un’iniziativa della polizia ferroviaria chiamata “train to be cool”, che ha lo scopo di far conoscere i seri rischi in cui si può incorrere trasgredendo le regole o assumendo comportamenti scorretti in ambito ferroviario. Quello che ci ha sorpreso maggiormente in questi incontri è stata la grande affluenza e il sincero interessamento del pubblico su argomenti che oggi, troppo spesso, vengono sottovalutati o addirittura snobbati in una società sempre più distratta e superficiale.
Ha facilitato il nostro lavoro la grande disponibilità della redazione che ci seguiva da Roma. In contatto con noi ogni giorno per tutta la durata del Festival, era sempre pronta a rassicurarci e a sciogliere i nostri dubbi. Siamo stati guidati da loro ma sempre liberi di esprimerci come meglio credevamo e così, giorno dopo giorno, i nostri reportages sono stati pubblicati sul sito www.poliziadistato.it che per l’occasione ha dedicato una “finestra” eclusiva alla nostra attività di inviati speciali per Poliziamoderna.
L’evento centrale di questi dieci giorni di Giffoni Experience, come corrispondenti, è stata la presentazione del libro: C’era un ragazzo che come me, raccolta dei migliori racconti che hanno partecipato al concorso “Narratori in divisa”, promosso da Poliziamoderna, che per questa quarta edizione ha visto partecipare anche i giovani fino ai 20 anni, che hanno posto l’attenzione, come richiesto dal bando, sul confronto generazionale.
Da lettori ci siamo appassionati al testo che ha presentato notevoli qualità narrative riuscendo anche a inquadrare la realtà di alcune città e zone di periferia.
Aver lavorato come corrispondenti per Poliziamoderna ci ha portati a creare sinergie professionali interessanti, come quella con Radioimmaginaria, unica radio italiana curata e gestita interamente da adolescenti. I ragazzi di Radioimmaginaria ci hanno ospitati in uno spazio radiofonico per raccontare la nostra esperienza di inviati e per conoscere al tempo stesso tutti gli aspetti che riguardano la gestione di una radio. Siamo pertanto intervenuti in diretta sentendoci in un certo senso protagonisti di quella realtà, potendo riportare la nostra esperienza col Festival e con Giffoni.
Infine, il lavoro di corrispondenti ci ha permesso di avvicinare il mondo del cinema, incontrando gli ospiti del Festival e rientrando in una dimensione a noi già nota per le esperienze pregresse.
Fra gli incontri più interessanti sono da segnalare sicuramente quelli con Fortunato Cerlino e Walter Veltroni, con i quali i giurati hanno affrontato discorsi su legalità, politica, camorra e, in particolare, sulla differenza fra i bambini e gli adulti e il fatto che spesso i più piccoli sono sinceri, diretti e capaci di sognare. Rispetto a quest’ultimo tema i giurati si sono lasciati ispirare dal documentario di Veltroni: I bambini sanno.
Per gli aspiranti scrittori e gli appassionati di letteratura, un altro incontro emozionante è stato quello con lo scrittore Alessandro Baricco che, vista la cornice del Giffoni Experience, ha parlato anche del rapporto tra letteratura stessa e cinema. Baricco ha conosciuto la realtà americana e loro modo di fare cinema negli Usa dopo i trenta anni, e lo ha definito “chirurgico e scientifico”, completamente diverso da un approccio come può essere quello europeo. Ci ha intrattenuto parlando di come sia meglio che certe opere letterarie restino tali e di come altre si prestino ad essere trasposte sul grande schermo, perché non sempre a un grande film corrisponde un altrettanto grande romanzo, tirando in ballo uno dei tanti capolavori di Stanley Kubrick, ovvero Full metal jacket, tratto da un’opera (a suo parere) facilmente dimenticabile. Stimolato e incalzato dalle domande dei giurati ha parlato anche di politica, del ruolo che lo Stato deve avere per promuovere la cultura e le arti, di musica e anche dei suoi personali gusti letterari.
I film scelti per il concorso hanno toccato temi importanti come la malattia, l’omosessualità, l’amicizia, l’amore e la sottile linea di confine fra legalità e illegalità. Rispetto a questi temi i film più interessanti sono stati Astragal, Coin locker girl, Gabriel e il cortometraggio macedone The man in habit of hitting me on the head with an umbrella.
Di questa avventura portiamo a casa la curiosità per tutto ciò che è a noi sconosciuto e l’esperienza che l’ampio margine di libertà nel lavorare datoci dalla redazione di Poliziamoderna ci ha fatto acquisire. Portiamo la confusione, quella bella, il calore, l’allegria dell’atmosfera del Giffoni Experience, i sorrisi e le strette di mano delle persone incontrate e conosciute durante quest’esperienza in cui non si è mai soli e la stima e la serenità che la redazione della rivista ci ha sempre trasmesso. Portiamo anche il sostegno reciproco con battute e pacche sulle spalle che ci siamo dati noi tre, perché i momenti di sconforto non sono mancati a causa del caldo afoso e della stanchezza, ma alla fine ricorderemo solo di essere riusciti, speriamo bene, a fare ciò per cui siamo stati scelti senza aver dimenticato di divertirci.