Cristina Di Lucente
La città che non dimentica
Avezzano (AQ). Era il 13 gennaio 1915 quando un terribile sisma sconvolse la Marsica, riducendo Avezzano a un cumulo di macerie. 10.550 vittime nella sola città, dove le case e i monumenti furono rasi al suolo, fino a cancellarne l’identità. Da quelle macerie rinacque, superando il terribile momento. La cittadinanza ha voluto ricordare l’esperienza vissuta, il dolore e la sofferenza di quei giorni, ma anche lo sforzo che ha portato alla ricostruzione, grazie a tutte le persone che si sono adoperate per il soccorso ai terremotati. La Polizia di Stato allora non c’era, ma esisteva il Corpo delle guardie di città, un ente con la vocazione per il soccorso pubblico dal quale avrebbe poi preso forma il Corpo delle guardie di ps e successivamente la Polizia di Stato, che in quest’occasione ricevette la medaglia d’oro di benemerenza. Tra i protagonisti della coraggiosa attività sono stati ricordati due colleghi, delegati di pubblica sicurezza, Angelo Di Salvia, calabrese, che morì sotto le macerie di Avezzano e Teodoro Ottavi, romano, che perse la famiglia nel terremoto ma nonostante questo fu tra i primi a portare soccorso. Accorrendo da Celano, Teodori mise in piedi una squadra che riuscì a salvare molte persone sepolte vive. Il questore dell’Aquila e il dirigente del commissariato di Avezzano, in collaborazione con la locale sezione dell’Anps hanno dato avvio lo scorso 19 aprile, a una manifestazione per ricordare, tributando il dovuto riconoscimento a chi diede la vita per i soccorsi, rivestendo di onore la divisa che indossava. L’inaugurazione di una stele posta a fianco del memorial in ricordo delle vittime, l’esposizione dei mezzi storici della Polizia di Stato sulla centrale piazza Risorgimento e il concerto della Fanfara hanno dato solennità alla manifestazione.
Cristina Di Lucente
Un convegno per tutelare gli operatori
Massa Carrara. Come avvicinarsi alle persone sotto effetto di sostanze stupefacenti o affette da patologie psichiatriche? Una problematica particolarmente sentita non solo dagli operatori sanitari ma anche dalle forze dell’ordine, chiamate spesso negli interventi di primo soccorso al pari del 118, intervenendo in prima persona o a supporto del personale medico. Per arginare i rischi cercando di analizzare la questione, è stato indetto un convegno dal titolo Il soggetto agitato che si è svolto presso il teatro Guglielmi di Massa Carrara, destinato a tutti gli operatori direttamente coinvolti, per dare loro un’ampia panoramica sugli aspetti scientifici, medico-normativi e legali. Una platea di oltre 100 persone tra poliziotti (che hanno fruito della conferenza equiparata a un aggiornamento professionale) e operatori sanitari della provincia. A curare la conferenza sono stati chiamati come relatori specialisti altamente qualificati come il direttore del Sert, dell’Unità di psichiatria e quello del 118, oltre a Umberto Piemontino, medico capo della Polizia di Stato, e Armando Angelucci, dirigente superiore medico che si occupa proprio di anomalie comportamentali dovute a patologie psichiatriche o all’uso di sostanze psicotrope. La tutela delle singole figure, il tentativo di comprendere la controparte e la difficoltà di gestione nei vari step d’intervento sono stati i temi attorno ai quali si è sviluppato l’intero convegno.
Dal dibattito è emerso che nonostante la presenza di numerosi protocolli che regolano queste situazioni emergenziali, non esiste un approccio unitario al problema, risulta quindi importante stabilire un tavolo unico di confronto che permetta agli operatori dei diversi settori di