di Sergio Wretschko*
Divise in pensione, ma come?
Tutte le novità legislative che regolano il sistema previdenziale e pensionistico dei poliziotti
In questa occasione, riprendendo a grandi linee quanto già esposto nella precedente pubblicazione del febbraio 2013, si vuole fornire un quadro delle novità legislative intervenute che hanno avuto riflesso sul sistema previdenziale e pensionistico della Polizia di Stato.
Non appare superfluo ricordare il percorso che ha determinato un quadro normativo peculiare per il personale del Comparto sicurezza e difesa rispetto agli altri lavoratori della pubblica amministrazione. Al Comparto sicurezza e difesa è stata sempre riconosciuta, nel concreto, una specificità di settore che, per esempio, ha determinato la previsione di limiti di età più ridotti, rispetto agli altri dipendenti pubblici per il collocamento a riposo d’ufficio, proprio in relazione alla peculiare ed onerosa attività espletata. Il Governo, a seguito di delega di cui alla legge “Dini” – legge 335/95 – emanò il decreto legislativo 30/4/1997, n.165, le cui norme sono tuttora vigenti. Le successive leggi di riforma, legge 243/2004 e legge 247/2007, non hanno modificato l’impianto del dlgs 165/97. Successivamente l’articolo 24, comma 18, del decreto legge 201/2011 convertito con modificazioni con la legge 214/2011, ha previsto l’emanazione di un regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività nonché dei rispettivi ordinamenti. Sulla G.u. n. 12 del 16/01/2014 è stato pubblicato il dpr n. 157 del 20/10/2013, che ha concluso il processo di armonizzazione dei requisiti di accesso al pensionamento per le categorie ivi previste al comma 18 suddetto ad esclusione del personale del Comparto sicurezza, difesa e dei Vigili del fuoco e soccorso pubblico. Infatti la parte regolamentare relativa al personale del Comparto è stata “stralciata” e pertanto rimangono applicabili, in tema di accesso al trattamento pensionistico, le norme già delineate nella precedente pubblicazione ed emanata a recepimento del messaggio Inps n. 545 del 10/01/2013. Ad ogni buon fine si ritiene utile richiamare aspetti fondamentali che incidono sulle scelte rimesse ad ogni dipendente della Polizia di Stato in ordine ai possibili accessi al trattamento pensionistico e previdenziale.
In via preliminare si richiama all’attenzione che la riforma del sistema pensionistico introdotta dall’art. 24 del dl 201/2011 ha previsto norme applicabili anche per il personale appartenente al Comparto sicurezza e difesa e Vigili del Fuoco quali:
L’introduzione del sistema contributivo pro-quota a decorrere dal 01/01/2012 per le anzianità maturate a partire dalla predetta data.
L’adeguamento all’i