Cristina Di Lucente
Poliziotte allo specchio
Pari opportunità in uniforme? Lo abbiamo chiesto alle donne della Polizia di Stato attraverso un questionario
Indossare la stessa divisa dei colleghi dell’altro sesso equivale all’aver raggiunto un’effettiva parità di genere in ambito lavorativo? Per comprendere se si tratti di una condizione ormai consolidata o di pura utopia, diamo la parola a loro, le donne della Polizia di Stato, attraverso un sondaggio proposto dal Comitato per le pari opportunità del Dipartimento della pubblica sicurezza. Monitorare la loro percezione e capire se e quanto possa essere mutata rispetto all’ultima indagine conoscitiva condotta 8 anni fa, questo lo scopo della ricerca alla quale, come ha spiegato il presidente del Comitato Rossanna Farina, primo dirigente della Polizia di Stato, hanno aderito circa 4.300 poliziotte in servizio presso tutti gli uffici territoriali, un terzo del personale femminile dell’Amministrazione. L’elaborazione del questionario è stata avviata in occasione della festa dell’8 marzo 2013; in un momento successivo le Commissioni provinciali pari opportunità nel lavoro e nello sviluppo professionale lo hanno distribuito ed effettuato la raccolta dei dati corrispondenti alle risposte. Questo ha permesso di formulare un report finale che è stato curato da Fabio David, dottore di ricerca in scienze sociali, ed egli stesso poliziotto. I risultati dell’indagine sono stati presentati durante la conferenza dello scorso 4 marzo presso la Scuola di perfezionamento per le forze di polizia. Gli organizzatori, di fronte a una platea eterogenea composta da rappresentanti interforze, hanno esaminato la struttura del questionario, suddiviso in macroaree e finalizzato a valutare l’ambiente di lavoro, le relazioni interpersonali e la percezione di eventuali discriminazioni, evidenziando diversi potenziali scenari per le partecipanti, considerate in quanto donne, madri e responsabili di servizi. Un approfondimento particolare è stato dedicato alle casistiche delle possibili discriminazioni percepite, anche con riferimento alle “attenzioni non gradite”. Ma chi sono in realtà le donne che costituiscono il grosso del campione analizzato e che rappresentano una fascia altamente rappresentativa dell’universo femminile della Polizia di Stato? In maggioranza quarantenni (65%), con licenza media superiore (68%), prevalentemente agenti/assistenti (71%) e impiegate nelle questure.
È interessante apprendere come da una domanda valutativa sui rapporti interpersonali con i colleghi, buoni nella maggioranza dei casi, emerga che le partecipanti che hanno segnalato una problematicità (una scarsa percentuale) lo faccia tendenzialmente nei c