Simonetta Zanzottera e Giancarlo De Leo
La polizia in convento
Negli affascinanti uffici di Bologna della Scientifica tra l'aria rinascimentale dell'ex Convento di San Salvatore e quella tecnologica dei moderni strumenti di indagine
A Bologna, in pieno centro, può accadere di vedere un’auto della polizia uscire a sirene spiegate… da un chiostro! Non si tratta di un’allucinazione perché gli uffici del Gabinetto regionale di polizia scientifica per l’Emilia Romagna hanno sede nell’ex Convento di San Salvatore, ubicato in via del Volto Santo, al civico 3.
Il grande complesso, ricostruito a fundamentis a partire dal 1517, in luogo di un vecchio convento che si era andato sviluppando fin dal XII secolo, occupa un intero isolato e, nonostante le trasformazioni subite e i diversi usi a cui è stato destinato nel tempo, conserva ancora (almeno all’esterno) gran parte delle linee architettoniche originarie, dal sapore rinascimentale, nella squisita declinazione bolognese. L’impianto planimetrico è generato da un grande quadrilatero – al cui interno si aprono quattro chiostri – concluso nella parte settentrionale dalla mole della chiesa dedicata a San Salvatore, costruita nella prima metà del 1600 seguendo il progetto del padre barnabita Ambrogio Mazenta e dell’architetto Tommaso Martelli.
All’indomani dell’unità d’Italia, a causa delle leggi con le quali lo Stato sopprimeva le proprietà ecclesiastiche, il convento divenne proprietà del demanio e trasformato in caserma. I frati residenti furono quindi relegati in una piccola parte del complesso. La trasformazione – in nome di un uso degli spazi funzionale alle nuove esigenze, allora certamente poco sensibile rispetto alla conservazione – ha stravolto gli spazi interni e deturpato le decorazioni dell’intera fabbrica, mentre le facciate esterne e i cortili hanno fortunatamen