Claudia Torchia*

SOS cute

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Tagli, abrasioni e ustioni. Come porre riparo agli incidenti che mettono a rischio la nostra pelle

SOS cute

Ogni giorno rischiamo di “rimetterci la pelle”.
Con un coltello in cucina, durante una partita di calcio, passeggiando scalzi sulla spiaggia, in ogni momento della giornata rischiamo di procurarci una lesione, più o meno importante, della cute.
La cute, anche detta “pelle”, è costituita da vari strati: epidermide, derma e ipoderma.
Può capitare che l’integrità di uno di questi strati venga compromesso a causa di ferite o ustioni.
La ferita (e per ferita si intende l’interruzione della continuità della cute o delle mucose, con interessamento dei tessuti sottostanti), comunemente si differenziano in: superficiale, profonda e penetrante.
La prima interessa i tre strati della cute; la seconda interessa: muscoli, organi interni, grossi vasi, nervi e ossa; l’ultima arriva direttamente al torace o all’addome.
La ferita, a seconda delle cause che la originano, viene distinta in: abrasione (o escoriazione, se fuoriesce sangue); da taglio; da punta; lacera.
Le abrasioni, sovente determinate da cadute accidentali, o dallo sfregamento della pelle contro superfici ruvide, consistono nell’asportazione degli strati più superficiali della cute e comportano un forte e fastidioso bruciore.
Nonostante siano ferite di lieve entità, è opportuno disinfettarle con un prodotto specifico (soluzioni a base di lodopovidone o soluzioni a base di sodio ipoclorito, es. Betadine o Amuchina Med) e aspettare la spontanea cicatrizzazione, ch

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01/02/2015