Salvatore Cacace*

Tagging e faccette

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Dalla foto al catalogo multimediale: i criteri di classificazione più smart per il recupero delle immagini

Si chiama tagging ed è un neologismo il cui impiego è entrato a far parte degli usi linguistici della comunità di utenti legati al panorama del Web 2.0. Questo termine, insieme a folksonomy, sta a indicare, se parliamo di “Web society”, la possibilità concessa agli utenti di cooperare e condividere le informazioni consentendo di decretare la popolarità dell’informazione e dei contenuti che si fruiscono attraverso l’utilizzo di determinati “servizi” web-based, come i siti di social networking, Wiki e strumenti di condivisione di file, audio e video.
Al di fuori dei contesti di social tagging, restando invece in un ambito più circoscritto, questa attività si può spiegare come un’organizzazione dei contenuti di diversa natura e di cui si dispone per varie ragioni, che consiste nell’attribuzione di una o più parole chiave, dette tag, che consentono di indicizzarli, cercarli e raccoglierli secondo criteri scelti dall’utente.
Come archiviare cataloghi digitali di fotografie o di videoclip in modo da favorirne un recupero intelligente? Quali criteri di organizzazione e classificazione adottare per facilitarne il ritrovamento? Il Web e le nuove tecnologie hanno esteso le capacità di digitalizzazione dei media.
Gestire una g

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01/12/2014