Simonetta Zanzottera
Fusione di stili
La Stazione marittima di Ponte dei Mille a Genova rappresenta un tipico esempio di eclettismo architettonico, dove l’impianto neoclassico dell’edificio convive armonicamente con elementi novecenteschi
Elemento di spicco nello sky-line di Genova, la Stazione marittima di Ponte dei Mille offre diversi volti a seconda che si giunga in città dal mare o da terra; invece un ricordo completamente diverso rimane impresso nella memoria di chi attraversa velocemente in automobile il viadotto che lambisce la zona del porto, voluto da Renzo Piano quando ha stravolto e ridato vita all’immagine architettonica e all’urbanistica della sua città.
Raggiungiamo la stazione da terra. L’edificio è maestoso, la massa muraria è generata da un impianto planimetrico classico e perfettamente simmetrico – un padiglione centrale e due ali laterali – che diventa spazio architettonico innalzandosi per due piani fuori terra. Il complesso in cemento armato è sapientemente sovrascritto da un ricco apparato ornamentale di forte plasticità (una struttura leggera, gettata fuori opera, realizzata in casseforme e debolmente armata) che imita la pietra naturale annullando il grigiore del cemento e conferisce una forte dignità espressiva al manufatto. Il repertorio decorativo del tutto autonomo e lontano da qualsivoglia condizionamento storicistico – timpani spezzati, serliane, capitelli, balaustrini, modiglioni geomorfi, vascelli – trasforma l’impianto neoclassico dell’edificio in un’architettura eclettica del Novecento.
Tutte le facciate sono scandite da un ordine gigante di lesene monumentali