Valentina Pistillo

Memoria e impegno

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La giornata in ricordo delle vittime di mafia quest’anno fa tappa a Latina. Ne parliamo con Enrico Fontana, direttore di Libera

Memoria e impegno

Negli Anni ’70 era una casa di appuntamenti e di riunioni “di affari” del camorrista Michele o’ pazzo del clan dei Zaza. Oggi il palazzetto romano a sei piani di via IV novembre, sequestrato e confiscato al boss procidano, collegato al tesoriere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti, è la sede nazionale di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Qui, nel cuore di Roma, a riceverci è il direttore dell’associazione, uno dei promotori della legge che ha colpito la mafia nel portafoglio, Enrico Fontana. Il suo impegno su più fronti, dapprima come assessore all’ambiente in regione, poi responsabile dell’osservatorio legalità di Legambiente e infine redattore del rapporto annuale sulle Ecomafie, termine da lui coniato nel 1994, continua nel sociale al fine di promuovere la legalità e la giustizia. Legambiente, tra l’altro, è stata una delle associazioni fondatrici di Libera. Il raggio di azione si allarga sempre più poiché «la nostra ong (associazione non governativa) si occupa non soltanto di questioni legate alle mafie – spiega Fontana – ma si fa forte anche del lavoro di altre associazioni su temi specifici, per esempio sulle ecomafie, affrontando questioni che vanno dalla lotta alla corruzione al gioco d’azzardo, dalle vittime di mafia alla nuova campagna “Miseria Ladra” sulla povertà, lanciata a livello nazionale con oltre 700 realtà che vi hanno aderito». Il progetto è nato per far fronte alle questioni legate alla povertà, all’impatto delle classi sociali più deboli con la crisi economica. «Ci siamo

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01/03/2014