Emanuela Francia
Dilaga il Bingdu
Corea del Nord
Secondo una ricerca pubblicata dalla North Korean Review e basata su interviste di transfughi nordcoreani espatriati in Corea del Sud, nella aree settentrionali della Corea del Nord vicine al confine con la Cina l’uso di metanfetamina o bingdu ha raggiunto proporzioni epidemiche da quando i produttori coreani, che in passato la esportavano in Cina, a causa dei severi controlli frontalieri cinesi sono costretti a venderla sul mercato interno. Il problema della droga nel Paese risale agli anni Novanta, quando, a seguito di una terribile carestia, il regime nordcoreano si vide costretto ad aprirsi, anche se in misura irrisoria, al mondo esterno, autorizzando un certo livello di mercato nero con la Cina nell’area industriale del Nord Hamgyung dove veniva prodotta in laboratori statali la metanfetamina destinata al mercato cinese. Lo scopo era far affluire nel Paese valuta pesante, mentre il sistema sanitario collassava e venivano a mancare i farmaci. Con il tempo, parte della bingdu prodotta nello Hamgyung cominciò a rientrare dalla Cina e a sostituire i medicinali ormai introvabili. Secondo i transfughi intervistati, il 70% dei loro concittadini consuma la bingdu, il cui uso è diventato così normale da poter essere ordinata in alcuni ristoranti tanto facilmente quanto un espresso, sebbene non sia altrettanto