a cura di Annalisa Spitaletta

Anniversari: Giornata della memoria

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“Arbeit macht frei”, ovvero, “Il lavoro rende liberi”, questa è la scritta che svettava sul filo spinato all’ingresso di numerosi campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Motto beffardo e menzognero per quelle che furono le condizioni disumane dei lavori forzati imposti ai prigionieri destinati comunque alla morte. Il ricordo dello sterminio del popolo ebraico, la Shoah, viene celebrato il 27 gennaio con la Giornata della Memoria, istituita in Italia con la legge 211 del 20 luglio 2000, giorno in cui vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz. Tante le cerimonie e gli incontri per ricordare, come monito per il futuro, quanto accaduto ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Tante le forme, anche più tangibili, quotidiane e perenni, come l’apposizione delle “pietre d’inciampo” sui marciapiedi, dell’artista tedesco Gunter Demnig (nella foto a destra). Giunto alla quinta edizione, dopo averne installate già 191, il 13 gennaio Demnig ha incastonate altre due pietre tra i sanpietrini antistanti l’ingresso del carcere romano di Regina Coeli, in ricordo di due detenuti politici: Jean Bourdet e Paskvala Blazevic. L’ottone lucente porterà per sempre l’incisione dei loro nomi e cognomi, le date della deportazione e della morte.
Un altro importante appuntamento con il ricordo si è svolto alla Scuola superiore di polizia, a Roma, con la presentazione di un saggio di Mario Avagliano e Marco Palmieri, dal titolo “Di pura razza italiana”.
“Una cronaca im

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01/02/2014