Federica Marangio*

Il Ponte della Japigia

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Crocevia di culture ed etnie Brindisi per vocazione accoglie e assiste chi ha bisogno. Con una priorità: quella di garantire la sicurezza ai suoi abitanti

Brindisi, capitale dell’accoglienza. Brindisi che per cinque mesi nel 1943 fu sede del Governo italiano (pur senza essere riconosciuta ufficialmente come capitale) e che nel corso dei secoli ha fatto del suo patrimonio cromosomico di apertura al mondo, il suo carattere distintivo. Brindisi che ha fatto – e continua a fare – della grande collaborazione con la Polizia di Stato uno dei suoi punti di forza per combattere ogni forma di illegalità.
Una città che da sempre profuma di storia. Non fosse altro che per la sua posizione strategica e, soprattutto, per il suo porto. Crocevia di culture e etnie, quello brindisino è l’unico porto d’Italia in cui le navi entranti hanno precedenza su quelle uscenti. Un porto conosciuto in tutto il mondo e che per i naviganti è sinonimo di sicurezza. “Tre sono i porti al mondo: Giugno, Luglio e Brindisi”, così scriveva l’umanista salentino Antonio De Ferrariis, detto il Galateo, per sottolineare la posizione strategica ed altamente favorevole del suo porto. La città, infatti, ha da sempre attinto e sviluppato la sua fortuna proprio dall’importantissimo scalo che ha visto muoversi imbarcazioni mercantili sin dal tempo dei Messapi, per raggiungere l’apice della fortuna divenendo porto dell’Impero romano e per arrivare al Medioevo quando le banchine del suo porto si popolarono di pellegrini e crociati in partenza per la Terra Santa. “Testa di ponte fra oriente ed occidente” così la nominò Carlo I d’Angiò, proprio per la sua posizione cruciale rispetto alle coste balcaniche. Teatro di innumerevoli vicende storiche, l’antichissima città di Brindisi attinge la sua denominazione da una leggenda che la vuole fondata da Brento, figlio di Ercole, mentre la sua nascita risalirebbe al VIII secolo aC per opera dei Messapi. Strabone infatti ci informa che il nome Brindisi deriverebbe dal messapico Brunda ovvero “testa di cervo”, da cui nasce infatti l’emblema della città: due corna di cervo a forma della naturale conformazione del porto interno.
La città ha dato i natali ad importantissimi protagonisti della storia e delle arti. Vi nacquero infatti il poeta Marco Pacuvio, Marco Lenio Flacco e Giulio Cesare Russo che sarebbe diventato San Lorenzo da Brindisi, protettore assieme a San Teodoro d’Amasea in Turchia. Vi soggiornarono Cicerone, Orazio e Virgilio a cui è intitolata la scalinata che conduce alle colonne romane, luogo in cui il poeta mo

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01/12/2013