Mauro Valeri

Caccia all’oro... rosso

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A Roma la prima conferenza nazionale sui furti di rame. Forze di polizia, magistrati ed aziende private alla ricerca di soluzioni e metodologie di contrasto condivise. Al loro fianco anche Interpol ed Europol

E' un eccellente conduttore termico ed elettrico, è duttile, resistente e può essere riciclato al 100% mantenendo le sue caratteristiche. È il rame, l’oro rosso che da anni è nel mirino delle organizzazioni criminali. Il metallo che si presta agli utilizzi più disparati è utilizzato per la costruzione di oggetti e la realizzazione di tecnologie ed è per questo che ne siamo circondati: grondaie, cavi elettrici, tombini, vasetti porta fiori, ma anche tralicci Telecom o Enel. La continua e sempre crescente richiesta sul mercato, a cui la produzione non riesce a stare al passo, ha fatto sì che dal 2009 ad oggi la sua quotazione sia triplicata. E con l’aumentare del valore è aumentato anche il numero di furti. Furti che colpiscono centrali elettriche, aziende industriali e magazzini edili. Ma anche e soprattutto le infrastrutture ferroviarie che utilizzano il rame qualitativamente più puro. Una volta rubato, il metallo viene consegnato a rottamai e grossisti, fuso, trasformato in anonime barre e venduto. Molti i mercati interessati all’acquisto, dalla Cina all’India all’Europa dell’Est. Rallentamenti al traffico ferroviario, interruzione di servizi pubblici essenziali, quartieri al buio, pericoli per i cittadini (come nel caso della sottrazione di tombini), notevoli le ripercussioni sociali e le implicazioni di ordine e sicurezza pubblica create dal fenomeno. Una risposta dello Stato era dovuta. Nasce per questo, lo scorso febbraio, l’Osservatorio nazionale sui furti di rame (vedi box pag. 34), non solo per monitorare il fenomeno sul territorio nazionale ma anche per mettere in luce eventuali collegamenti tra i furti di rame e le attività delle organizzazioni criminali nazionali ed internazionali. Già perché il problema ha assunto oggi una dimensione globale e l’organizzazione di una conferenza sull’argomento, che intendesse raccogliere intorno ad un tavolo i principali attori impegnati nel contrasto al fenomeno, non poteva non prevedere l’intervento di rappresentanti dell’Europol e di Interpol. Ecco allora presenti alla prima Conferenza nazionale sui furti di rame, organizzata a Roma il 22 novembre dalla Direzione centrale della polizia criminale presso la sede centrale delle Ferrovie dello Stato italiane, il vice direttore dell’Europol Oldrich Martinu ed il direttore esecutivo dei servizi di polizia dell’Interpol Jean Michel Louboutin. Ed è il prefetto Cirillo, presidente dell’Osservatorio nonché direttore della Dcpc, a sottolineare nel discorso d’apertura della conferenza come in questo lavoro in Europa e nel mondo le forze di polizia italiane non siano sole ma accompagnate dalle strategie della più grande organizzazione mondiale di cooperazione di polizia e da quelle dell’Agenzia della UE. Il vice direttore dell’Europol evidenzia come il furto di metalli sia un furto nel quale il valore del bene rubato è superato di gran lunga dal danno causato alle vittime. Telecomunicazioni, energia, trasporti ma anche oggetti religiosi e di culto trafugati da chiese e cimiteri, l’impatto sugli affari, sulla comunità e sugli individui è devastante. Si prevede che il prezzo del metallo rimarrà alto anche nel prossimo periodo, aggiunge Martinu, così da renderne ancora allettante e fruttuoso il furto. Già ad aprile di quest’anno l’Europol ha organizzato, nel suo quartier generale dei Paesi Bassi all’Aja, una conferenza che ha visto insieme i rappresentanti europei delle forze di polizia, delle infrastrutture ferroviarie e delle telecomunicazioni. A seguito della conferenza, che ha permesso di mettere a fattor comune esperienze e problematiche legate al contrasto del fenomeno, è stato organizzato un Action day in 18 stati membri dell’UE, tra cui anche l’Italia, durante il quale sono stati intensificati i controlli su persone, veicoli ed attività commerciali (in particolar modo quelle di autodemolizione e di acquisto metalli). A fronte di 50mila veicoli perquisiti e più

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01/12/2013