Alfonso Roca*

Non solo pollini

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In aumento in tutti i Paesi industrializzati, le allergie respiratorie sono il risultato di un particolare mix tra fattori ambientali e predisposizione individuale

Le malattie allergiche dell’apparato respiratorio sono in aumento in tutti i Paesi industrializzati: l’inquinamento atmosferico, gli agenti chimici presenti negli ambienti di vita o di lavoro, le condizioni microclimatiche, il fumo di sigaretta attivo e passivo, rappresentano sicuramente i principali fattori ambientali che, associati a condizioni di predisposizione individuale, favoriscono l’insorgenza di queste patologie.
Scientificamente le allergie sono definite come un “disordine” del sistema immunitario che induce reazioni anomale a seguito del contatto con particolari sostanze chiamate “allergeni”.
Il sistema immunitario in presenza di elementi potenzialmente dannosi attiva un meccanismo di difesa che dà luogo ad una reazione infiammatoria di breve durata. Nel soggetto allergico, invece, il sistema immunitario reagisce anche contro sostanze non necessariamente dannose.
L’allergia quindi è una reazione eccessiva ed inappropriata dell’organismo nei confronti di sostanze che per la maggior parte delle persone sono prive di effetti dannosi.
È sufficientemente documentato che nel soggetto allergico si verifica una produzione eccessiva di una particolare classe di anticorpi che, venendo a contatto con gli allergeni a livello della mucosa nasale, bronchiale, oculare, determinano la liberazione di specifiche sostanze, prima fra tutte l’istamina, capaci di produrre una intensa reazione infiammatoria.
Gli allergeni c

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01/10/2013