Valentina Pistillo
Ferrovieri per gioco
Si chiama Teverina ed è perfettamente funzionante. Storia del plastico di una stazione interamente ristrutturato in mostra negli uffici della specialità
Due locomotive americane che non funzionavano più, una vaporiera italiana inerte sulla massicciata, una stazione fatiscente con scalo merci, binari e scambi deteriorati, una manciata di case, una chiesetta, alcune mucche che pascolavano nel recinto di una fattoria di tipo tedesco, due automobiline anonime color arancio: è solo una parte del mondo in miniatura, in scala 1:87 o H0 (cioè half zero, misura della scala che determina la dimensione del modello relativa al reale) che Claudio Caroselli, dirigente del Servizio polizia ferroviaria, ha scoperto presso il Caps di Cesena (il Centro addestramento della Polizia di Stato), mentre passeggiava all’interno della scuola. Un plastico di notevoli dimensioni, abbandonato in un garage, in pessimo stato di conservazione, costruito per gioco tra il 1970 e il 1985, dai frequentatori dell’ex Centro addestramento polizia ferroviaria di Bologna e trasportato a Cesena quando ve
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