a cura di Cristina Di Lucente

Fiabe in questura

CONDIVIDI

Reggio Emilia. Per un giorno la questura si è tolta il vestito istituzionale e ha assunto le sembianze di un teatro per bambini aprendosi alla magia della narrazione fiabesca. Lo scopo? Trasmettere una morale in perfetto stile esopico per richiamare i valori del mestiere investigativo: la ricerca della verità utilizzando l’arma del ragionamento. L’occasione l’ha fornita l’iniziativa di Reggionarra che gli scorsi 1 e 2 giugno ha trasformato piazze, vie e cortili di Reggio Emilia in luoghi dedicati all’ascolto delle favole. Così il chiostro dell’Ulivo, lo storico cortile interno alla questura, è diventato uno spazio per intrattenere giovanissimi ospiti e le loro famiglie, con il racconto di mini-fiabe veicolate dalle voci narranti dei poliziotti. I bambini e i loro accompagnatori sono stati invitati a seguire le “tracce” del lupo che, eludendo alcuni depistaggi rappresentati da orme di altri animali, li avrebbero condotti nella sala dove si è svolta la narrazione principale. L’ex refettorio seicentesco del convento di San Marco ha prestato lo scenario per una storia interattiva interpretata da Paola Odorico e Roberto Esposito, operatori della questura reggiana, che hanno inscenato un’inedita versione della più classica delle favole, rivisitata in chiave poliziesca. Così la protagonista, identificata in commissariato per una denuncia di smarrimento è un’anziana che risponde al nome di signora Cappucceto Rosso, residente in “via casetta al limitare del bosco”, che fornisce una lettura dei fatti decisamente sovvertita. Figlia di un detective di professione, l’arzilla vecchietta rievoca l’indagine condotta personalmente, con tutti gli “attrezzi del mestiere”, per smascherare il vero responsabile che semina il terrore nell’ameno boschetto. E come in tutte le fiabe che si rispettano, non poteva mancare la morale, cucita a misura di giovane investigatore ma adattabile anche per i più “navigati”: non fermarsi alle apparenze perché a volte quelli che tutti credono cattivi possono essere buoni (e… viceversa) e soprattutto mai trarre conclusioni affrettate ma sempre ragionate e motivate. Risultato? Un successo tra grandi e piccini, lo dicono i numeri dei partecipanti nelle due giornate di rappresentazione.

La polizia rassicura le banche
Roma. È stato il vice capo della Polizia, direttore centrale della polizia

...


Consultazione dell'intero articolo riservata agli abbonati

01/07/2013