Massimo Benedetti*
La città sul Golfo dei Poeti
Dopo l’alluvione e il rapimento Calevo a Lerici, La Spezia torna ad essere una città tranquilla
Quel volto provato ma raggiante di felicità; quel sorriso e quelle prime parole che sono state innanzitutto di gratitudine per chi gli ha restituito la libertà, ma anche per chi ha manifestato calore e solidarietà alla sua famiglia nei lunghi giorni dell’incubo. È l’immagine simbolo di una vicenda – il rapimento e la liberazione del giovane imprenditore di Lerici Andrea Calevo – che per quindici giorni ha tenuto, suo malgrado, La Spezia e il suo territorio alla ribalta delle cronache nazionali. E se alla fine tutto si è concluso nel migliore dei modi, il merito è proprio della questura di La Spezia che, con l’appoggio dello Servizio centrale operativo e sotto la regia della Direzione distrettuale antimafia, ha risolto brillantemente il caso la mattina di San Silvestro. La vittima è stata liberata con un blitz impeccabile ed è stata consegnata alla giustizia la banda che si è resa protagonista di un crimine tanto efferato. La Spezia e la sua provincia non sono certo abituate ai sequestri di persona a scopo di estorsione. Sono stati giorni di angoscia, in un’altalena di ottimismo e di sconforto, di paura e di speranza. Ebbene, il volto felice di Andrea, quello della mamma, della sorella e della fidanzata sono stati forse il ringraziamento più bello ed autentico per chi in tutti questi giorni ha tenacemente lavorato alla soluzione del caso. Investigatori che hanno saputo operare in piena sinergia mettendo a frutto professionalità ed esperienza investigativa. Quel sorriso e quelle parole venute dal cuore non sono però soltanto il premio a chi materialmente ha restituito la libertà ad Andrea. Sono anche il riconoscimento ad un’intera comunità che ha condiviso ora dopo ora, giorno dopo giorno, un dramma vissuto come proprio. Il questore di La Spezia Gaetano D’Amato ha voluto, non a caso, elogiare la forza d’animo di Andrea Calevo, sostenendo che si tratta «di un giovane di grande umanità e dalle qualità eccezionali». E pensare che poco più di una anno prima La Spezia e il suo territorio erano già stati messi duramente alla prova dalla tremenda alluvione che ha distrutto interi paesi e strappato agli affetti persone innocenti che hanno trovato la morte per la furia incontrastata dell’acqua. Anche in questo caso, quando è stato il momento di intervenire, la questura di La Spezia è stata in prima fila a partecipare ai soccorsi, risultando il punto fermo di tanta gente che vedendo anche la divisa dei poliziotti sporca di fango ha trovato la forza di non abbattersi e di ricominciare. Per questo il questore, lo scorso anno, ha voluto celebrare il 160° anniversario della fondazione della Polizia di Stato a Vernazza, in segno di riconoscimento alla gente alluvionata che ha avuto la forza e la tenacia di ricostruire mattone dopo mattone, di spalare un fango così pesante per rip
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