Anna Lisa Spitaletta

Vittime di mafia

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 È don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso da cosa nostra il 15 settembre del 1993, il primo martire antimafia che la Chiesa ha riconosciuto beato il 25 maggio scorso a Palermo. Alla cerimonia hanno preso parte il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il vice capo vicario della Polizia Alessandro Marangoni, insieme al presidente del Senato Pietro Grasso e ai ministri della Giustizia Annamaria Cancellieri e della Funzione pubblica Giampiero D’Alia. «La Chiesa ne riconosce la beatitudine, la società civile gli è grata dal giorno del suo martirio» ha dichiarato Alfano tra i pellegrini che hanno affollato il Foro Italico di Palermo. Al termine della cerimonia il ministro si è recato nella questura palermitana per deporre con il prefetto Marangoni una corona di fiori sulla lapide dei caduti della Polizia di Stato.
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«Non ci si addestra per diventare eroi. Ci sono persone normalissime che diventano eroi facendo il lavoro di ogni giorno» sono queste le parole espresse dal vice capo vicario della Polizia Alessandro Marangoni, il 23 maggio nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, a margine della commemorazione della strage di Capaci di 21 anni fa, in cui persero la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo con i tre poliziotti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Alla presenza di Marangoni, il presidente del Senato Pietro Grasso ha poi deposto una corona d’alloro alla caserma Lungaro e all’ora della strage, le 17,58, si sono riuniti ai 3mila studenti giunti con le “navi della legalità” dai porti di Civitavecchia e Napoli, davanti all’albero Falcone, la magnolia che con il suo profumo presidia l’ingresso dell’abitazione del giudice. Il “silenzio” suonato dal trombettiere della Polizia di Stato ha chiuso la giornata celebrativa.

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01/06/2013