Alessandro Marangoni*

La Polizia in cifre

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I numeri sono anima e linfa di ogni realtà e spesso dicono in maniera chiara e immediata ciò che nessun discorso può illustrare meglio. Certo, i bilanci sono quello che sono, spesso aridi e freddi, dati che mostrano la superficie ma non quello che c’è sotto e dietro. Ma in questa occasione, il 161° Anniversario della Fondazione della Polizia, quei numeri hanno fremiti e sussulti, gioie e timori, sacrifici e rinunce, lutti e sussulti di vita, notti insonni e atti di coraggio anche in situazioni che sembrano insuperabili. Anche quest’anno nel celebrare la nostra festa ci facciamo forza con la misura in cui le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno contribuito a rendere più sicure le nostre città. Non a caso usiamo il verbo "contribuire" perché da soli non si va da nessuna parte. Infatti, e non è un filo conduttore dell’ultim’ora, "c’è più sicurezza insieme". Lo sanno bene i poliziotti che negli anni passati si sono profusi per il bene della collettività con storie di coraggio e con un’innovazione che ha contraddistinto i cambiamenti della Polizia di Stato. Lo sanno bene quei cittadini che, con orgoglio e con coraggio, hanno offerto spontaneamente la loro collaborazione anche in circostanze pericolose e per nulla facili. Lo si deve a tutte queste persone se anche quest’anno la Polizia di Stato è in grado di offrire un carnet di tutto rispetto, mentre nel frattempo i compiti sono diventati più delicati e più complessi.
Hanno un’anima ricca e nobile i nostri numeri come l’anima delle donne e degli uomini che giorno e notte si vedono negli uffici e sulle volanti, in stazioni e aeroporti, sulle strade e in mare, volteggianti in cielo con gli elicotteri, nelle piazze a fronteggiare manifestazioni per far sì che queste non divengano occasioni di violenza, perché i violenti ci sono e bisogna isolarli.
Da 161 anni la nostra Istituzione è chiamata a dare sicurezza e la misura di ciò è il numero delle chiamate al 113, che nel 2012 sono state più di 8 milioni, con 4 milioni di persone e 1 milione e 800mila veicoli controllati; un lavoro che ha prodotto più di 18mila arresti e 108mila denunce a piede libero. Con una novità per quanto riguarda il numero del soccorso pubblico: l’istituzione del tutor 113 con il compito di verificare il rispetto dei protocolli operativi e il mantenimento degli standard qualitativi del servizio, un’innovazione a garanzia dei cittadini e del personale.
Un impegno straordinario è stato registrato sul tema dell’ordine pubblico con 11.200 manifestazioni che hanno visto l’impiego di 426mila uomini dei Reparti Mobili, senza contare l’opera di vigilanza e soccorso in occasione del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Su 11mila manifestazioni ben 4.700 hanno avuto tematiche sindacali e occupazionali a dimostrazione del delicato momento che l’Italia sta attraversando.
Spesso il nostro lavoro serve a salvaguardare l’incolumità pubblica. Ne è prova la vigilanza svolta su strade e autostrade dalla Polizia Stradale, grazie alla quale si è avuta una diminuzione del 10% degli incidenti e delle vittime della strada. La lotta alle organizzazioni criminali e la caccia ai latitanti è sempre il risultato più significativo del palmarès della Polizia di Stato: sono state arrestate circa 10.500 persone (di cui quasi 4.000 stranieri). Presi 93 latitanti tra cui tre inseriti nella lista nera dei più pericolosi. Più di 1.360 degli arrestati appartengono alle cosche campane, siciliane, calabresi e pugliesi anche fuori delle regioni di provenienza. Sono stati sottratti alla criminalità organizzata beni per 1.979 milioni di euro. Un lavoro particolare anche quello svolto dall’Unità Delitti Insoluti che ha fatto chiarezza su sei casi da molti anni rimasti nell’ombra.
Di prim’ordine anche l’impegno della Polizia di Frontiera nel contrasto all’immigrazione clandestina. Nel 2012 c’è stato un netto calo di sbarchi e di arrivi rispetto all’anno precedente (13mila contro i 63mila) ma maggiore è stato l’impegno per avviare cooperazione con le nuove autorità di polizia dei Paesi usciti dalla primavera araba. Antiterrorismo e lotta ai crimini telematici sono le nuove sfide che sicuramente non ci colgono impreparati. Le esperienze del passato e il continuo aggiornamento professionale rendono più sicuri i nostri operatori i cui sacrifici rimangono sempre impagabili. Gli italiani lo sanno ed è per questo che ogni anno, in occasione dell'Anniversario della Fondazione della Polizia, si stringono intorno a noi per dirci un grazie che ci ripaga di tutto.
E questo loro grazie che si unisce al nostro con l’affetto più profondo, noi lo doniamo tutto al Prefetto Antonio Manganelli, il nostro Capo che ci ha lasciato.
Capo, grazie di vero cuore per tutto quello che ci hai dato.

*Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Vicario

01/05/2013