Emanuela Francia

Allarme oro bianco

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THAILANDIA
Lo chiamano oro bianco, gemma organica o denti insanguinati. È l’avorio, che al mercato nero vale circa 2.600 dollari al kg. Per alimentare questo business è ormai strage di elefanti in Africa: 25.000 esemplari uccisi nel 2011 e 32.000 nel 2012. Ormai ne sopravvivono solo 500.000, un decimo di quanti ve ne vivevano 75 anni fa. Le zanne sono destinate principalmente alla Cina dove l’avorio è parte integrante dell’identità culturale: gli imperatori usavano bastoncini in avorio perché credevano che cambiassero colore a contatto con il veleno; per la medicina cinese, la polvere d’avorio disintossicherebbe l’organismo. Freeland, un’organizzazione di poliziotti ed ex poliziotti di Australia, Gran Bretagna, Tailandia e Stati Uniti con sede a Bangkok, opera da anni per contrastare il traffico di avorio e di specie protette. Da otto è sulle tracce di un cittadino laotiano, il “Pablo Escobar del traffico di animali“, gestore di una sorta di ranch superprotetto al confine con Cina e Vietnam, dove tiene segregati animali di tutte le specie. Mr. Vexay e altri come lui effettuano operazioni di animal laundering nel Laos, dove le autorità rilasciano documenti falsi che certificano che gli animali sono stati allevati in loco e sono pronti per l’esportazione, consentita per alcune specie dalla CITES, la convenzione dell’ONU sul traffico internazionale di specie in via d’estinzione. A dimostrarlo sarebb

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01/04/2013