don Giorgio Spada*

Il sacro monte di Varese

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Con l’andare dei secoli il piccolo oratorio delle Monache Romite Ambrosiane – costituite in ordine religioso nel 1476, sotto la Regola di Sant’Agostino e sotto le Costituzioni dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus – si trasformò in chiesa e quindi in Santuario. Lo troviamo sotto questo nome nel secolo XVI quando, dopo la tempesta della riforma protestante, i fedeli d’Italia vollero arginare l’offensiva dei luterani, dilagante verso Sud, con la costruzione a catena di un’ideale muraglia e cioè di tanti santuari dedicati alla Madre di Dio.
Intorno alla cappella, che poi divenne basilica, si costruirono delle casupole, abitate dai sacerdoti, per l’assistenza ai pellegrini. Quindi fu eretto il convento.
Dal Sacro Monte, allora come oggi, lo sguardo dei pellegrini può spaziare dallo splendido paesaggio della pianura dell’alto milanese e dei colli comaschi sulla sinistra e varesotti di fronte e sulla destra, fino all’imponenza della catena alpina nella quale svetta il massiccio del Monte Rosa. Nelle giornate più limpide lo sguardo si può

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01/04/2013