Maurizio Santoloci*

Impunità facili

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Residenze anagrafiche fittizie per ottenere scarcerazioni facili. Ecco come si muovono gli stranieri che delinquono in modo seriale

La criminalità predatoria e vandalica straniera che si è radicata sul nostro territorio nazionale sfrutta abilmente due punti deboli del nostro sistema giuridico per ottenere quelle che vengono oggi indicate come “scarcerazioni facili”, fenomeno poi identificato a livello di percezione collettiva come “porte girevoli” delle carceri.
Come è noto, le esigenze cautelari che possono consentire e giustificare ordinanze con applicazione di misure come la custodia in carcere sono: il pericolo di reiterazione del reato, il pericolo di fuga ed il pericolo di inquinamento delle prove. In assenza di tali presupposti, la scarcerazione (o – secondo i casi – proprio alla radice la mancata adozione di tali misure cautelari) è di fatto quasi certa. E questo perché, molto spesso, le prassi applicative connesse a tale principio generale non sempre poi sono aderenti alla ratio legis della norma in questione; come ad esempio, nei casi di giudizi per direttissima, il presunto automatico diritto di un soggetto incensurato ad ottenere per ciò solo il beneficio della sospensione condizionale della pena, per condanne entro i limiti in cui tale beneficio è previsto (il che poi significa – in termini pratici e concreti – l’immediata revoca di eventuale ordinanza cautelare pregressa ed immediata scarcerazione); oppure l’automatica concessione delle attenuanti generiche solo per il fatto che il soggetto si presenta sulla carta e formalmente in quel momento incensurato (prassi questa addirittura proibita dalla norma: l’art. 62 bis del codice penale prevede espressamente che “(…) in ogni caso, l’assenza di precedenti condanne per altri reati a carico del condannato non può essere, perciò solo, posta a fondamento della concessione delle circostanze di cui al comma 1” con conseguente forte sconto di pena di un terzo o – addirittura – sconti di pena anche superiori in caso di giudizio di equivalenza o prevalenza rispetto ad aggravanti anche gravi pure in reati a forte danno sociale come furti pluriaggravati in appartamento, scippi a danno di persone anziane poi riportanti a volte lesioni per la caduta in terra, e altri diffusi reati predatori.
Il pericolo di inquina

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01/04/2013