Antonella Fabiani e Silvia Lucchetti

Il libro ai tempi della crisi

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Sospeso tra trasformazioni tecnologiche e tradizione, rimane uno degli strumenti più importanti per la trasmissione della conoscenza.Numerose le soluzioni del mondo editoriale per affrontare le sfide del futuro

Nel 2012 solo il 46% degli italiani (51,9% le femmine e 39,7% i maschi) ha letto almeno un libro, e tutti gli altri? Neanche uno! L'ultimo Rapporto sulla promozione della lettura in Italia (marzo 2013) non sembra darci speranza di poter diventare oltre che un popolo di santi, poeti e navigatori, anche un popolo di lettori. Eppure la ricerca registra una crescita dell'ultimo anno dovuta ad un aumento della lettura nelle regioni meridionali. «Dovremo riuscire ad analizzare meglio cosa fa e da chi è composta quella metà di popolazione che non legge – afferma Luisa Capelli, docente di Economia e gestione delle imprese editoriali presso l’Università di Roma Tor Vergata – e capire se ci sono e quali sono le altre forme di lettura». Lo stesso fenomeno si può registrare nel campo della stampa quotidiana e periodica «È fondamentale valutare – continua la professoressa – che c’è un aumento dell’uso dell’informazione e della disponibilità dei contenuti liberi nella Rete, non soggette a una transazione economica, di cui tanti utenti si servono. Oggi leggiamo molto di più ma in forme diverse». Inoltre i siti web dei maggiori quotidiani vivono un momento di grande successo per cui il calo della lettura e della vendita cartacea è da attribuire anche a questo fattore. «Registriamo una grande flessione nella vendita dei quotidiani – spiega Luisa Capelli – perché non sono più gli strumenti principe dell'informazione e dunque anche la visita giornaliera all’edicola, che era uno degli atti che fidelizzava maggiormente i clienti all’acquisto del libro associato al giornale, è venuta in gran parte a mancare». Le vendite non dicono tutto sulle nostre abitudini; infatti i dati non bastano per dedurre che la lettura sia realmente diminuita: «Sicuramente c’è stata una flessione nella vendita dei libri ma trovo azzardato evincere da questo che la lettura nel nostro Paese stia effettivamente calando – aggiunge la docente Capelli – per esempio è invece aumentato il numero degli utenti delle biblioteche». La media degli italiani che le frequenta abitualmente, secondo il Rapporto curato dall'Associazione forum del libro, è del 10% e sono numerosi i progetti, spesso supportati dall’aiuto di volontari, che vengono svolti nelle nostre case del libro a sostegno ad esempio di quella popolazione che non ha dimestichezza con le nuove tecnologie, segno che la carta non è nemica dei new media. Sono corsi diffusi in molte strutture del Centro-nord: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, in passato Sardegna, le province di Trento e Bolzano. Al Sud spesso mancano le attrezzature o sono fatiscenti, i collegamenti a Internet sono poco estesi e gli impianti Wi-Fi praticamente assenti. «Aumenta il prestito nelle biblioteche che presuppone ci sia un accrescimento seppur minimo della lettura – continua l’esperta – Stiamo vivendo un’epoca di profondi cambiamenti: è cresciuto, ad esempio, il consumo di contenuti culturali direttamente dalla Rete e capire la complessità di queste metamorfosi, attraverso un panel limitato di consumatori che registra prevalentemente trend di acquisto, rischia di ridurre e semplificare una situazione complessa e soprattutto mutevole per lo sviluppo delle tecnologie digitali». Nonostante il grigiore delle statistiche il mondo dell’editoria vive un momento di grande fermento e colore: raddoppiano gli appuntamenti legati al libro e si trasformano in veri e propri eventi dove socializzare, incontrarsi, condividere idee ed esperienze con gli altri. Cresce il numero dei blog letterari, dei canali Youtube dedicati, dei premi, e le manifestazioni culturali godono di grande successo. Il digitale inoltre ha allargato gli orizzonti: grazie soprattutto ai socialnetwork tutti ci sentiamo e possiamo essere scrittori: parliamo, commentiamo, suggeriamo, anche agli autori affermati, come continuare la trama del loro romanzo e sentiamo di farne parte. Persino i più “pigri” attraverso il Web sperimentano la vicinanza, l'unione, che tutte queste esperienze generano e sentono di esserne positivamente coinvolti.

Gli editori in cerca di happening
Sono numerosissime per tutti i gusti e tutte le età le fiere che si svolgono ogni anno sul nostro territorio. Il Rapporto sulla promozione della lettura in Italia indica 1.200 manifestazioni culturali che vedono la presenza di oltre 9 milioni di persone. Per i più giovani sono da menzionare la Fiera del libro per ragazzi di Bologna; il Festival tuttestorie di letteratura per ragazzi di Cagliari e altri comuni della Sardegna. Per gli appassionati di poesia suggeriamo il Poesia festival che si svolge a Parma, mentre per i filosofi il FestivalFilosofia a Modena, Carpi e Sassuolo. Imperdibili il Salone internazionale del libro di Torino nato nel 1988 e il Festivaletteratura di Mantova. A Roma ricordiamo: il consueto appuntamento di Più Libri Più Li

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01/04/2013