Mimmo Mazza*

Tra due mari

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Salita all’onore delle cronache per la vicenda-Ilva, Taranto da sempre è una “città laboratorio”, in cui problemi vecchi e nuovi convivono

Taranto capitale: della Magna Grecia, della grande industria, della Marina militare. Con i suoi duecentomila abitanti ed in forza di una storia ultramillenaria che la tengono costantemente al centro della ribalta nazionale, Taranto rappresenta per molti versi una città laboratorio, dove problemi vecchi (disoccupazione) e nuovi (immigrazione dal Nord Africa) si susseguono, mettendo a dura prova le istituzioni, a partire dalle forze dell’ordine, chiamate ad evitare e controllare tensioni sociali, oltre a svolgere gli ordinari compiti di istituto.
«Alla polizia – spiega il questore Enzo Mangini – spetta la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, ma a Taranto ovviamente risentiamo delle diverse situazioni verificatesi nel corso degli ultimi anni, dall’apertura di un centro per gli immigrati a Manduria all’esplodere della vertenza Ilva. Lo spettro delle attività della questura di Taranto è molto ampio, dovendo far fronte a molteplici impegni. Al cittadino offriamo diversi servizi, compresi quelli ordinari come il rilascio di licenze e passaporti, servizi a cui facciamo fronte con impegno e abnegazione, senza mai registrare disservizi, nemmeno in periodi cruciali come quelli delle vacanze sul fronte del rilascio dei passaporti. Naturalmente il concetto di polizia richiama situazioni di emergenza, quale l’ordine pubblico, la sicurezza, la criminalità. Per quel che riguarda la prevenzione, assicuriamo un servizio sviluppato su 24 ore, in auto e a piedi, presidiando la città secondo un piano coordinato di controllo del territorio aggiornato di recente. Bisogna considerare che Taranto è una città urbanisticamente difficile, con una conformazione molto vasta ma anche con un vero e proprio imbuto, costituito dal ponte girevole che collega e per certi versi separa due zone strategiche della città, e dunque si è resa necessaria una separazione in quadranti per assicurare una presenza assidua e costante delle forze dell’ordine. Sono state individuate tre aree, due presidiate dalla polizia e una dai carabinieri, secondo turni e con una rotazione giornaliera. La questura di Taranto conta poi sui servizi offerti dal commissariato Borgo, istituito nel 2011 in quella che per decenni è stata la sede storica della questura locale. Il presidio al Borgo ci consente di offrire ai cittadini residenti al centro un servizio di ricezione delle denunce, di assicurare la vigilanza alla prefettura e di avere pattuglie impegnate dalle 8 alle alle 20. In provincia, poi, operano i commissariati di Martina Franca, Manduria e Grottaglie. Contiamo inoltre sulla Squadra nautica, fondamentale nel controllo di quanto accade nei due mari di Taranto come dimostrato nei servizi fatti sulla miticoltura, da un paio di anni fonte di tensioni e di problemi. Poi c’è il Reparto mobile, l’Ufficio di polizia di frontiera marittima, la Polfer, la polizia postale e la Stradale articolata attraverso la sezione di Taranto e le sottosezioni di Manduria e Palagiano».
Teatro di una feroce guerra di mala tra la fine degli Anni ’80 e l’inizio dei ’90, guerra che provocò oltre cento morti, Taranto, grazie alla immediata risposta delle forze dell’or

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01/03/2013