Federico Scotti*
La tavoletta magica
In principio c’era solo il “re” iPad, ma oggi numerosi concorrenti tentano di insidiarne la leadership. Vediamo come orientarci nella galassia dei tablet
Una volta c’era il computer portatile. All’inizio era pesante, poi sempre più leggero, oppure grande (vi ricordate i notebook da 19 pollici?) o piccolo. Hanno cominciato prima con gli schermi in bianco e nero, per chi se lo ricorda in realtà erano verdi, tanta era la voglia di avere il proprio pc con sé sulle ginocchia. Poi sono venuti gli schermi a colori, lcd e poi a led. Notebook, netbook, ora ultrabook. Niente da fare, alla fine è arrivato il tablet e, secondo gli analisti, il 2013 sarà l’anno del sorpasso delle vendite dei tablet rispetto ai pc portatili: 240 contro 207 milioni, con un incremento del 60% delle vendite.
Tanto per capire il fenomeno, basta ricordare che le precedenti stime avevano fissato nel 2016 l’anno del sorpasso, ma la maggiore offerta di tablet, con conseguente abbassamento dei prezzi e una grande crescita dei concorrenti di Apple, ha sancito il boom nelle vendite di questa tipologia di device mobili.
E sì che la storia del tablet parte da lontano, molto lontano.
L’utilizzo di “tavolette” per scrivere risale al 3500 avanti Cristo da parte delle popolazioni mesopotamiche, ma certo non erano i gioielli tecnologici che caratterizzano le moderne “tavolette”, queste sono un po’ più recenti. Fu la Microsoft di Bill Gates a proporre, nel 2000, i primi tablet pc: una sorta di pc portatile con lo schermo in grado di riconoscere il nostro “tocco” tramite l’utilizzo di un particolare pennino.
Ebbe successo?
Non particolarmente. La destinazione d’uso, principalmente il mondo degli affari, e la scarsa distribuzione ne hanno limitato molto la diffusione e, soprattutto, non hanno permesso l’abbassamento dei prezzi, che rimasero nella fascia medio-alta.
La situazione cambiò drasticamente nel 2010.
Dopo aver rivoluzionato il mondo della telefonia, la Apple di Steve Jobs nel 2010 reinventò il mercato dei tablet lanciando la prima generazione dell’iPad. Un tablet basato su un sistema operativo fatto apposta per favorire la connessione a Internet, schermo da 10 pollici multi-touch e l’accesso alle centinaia di migliaia di applicazioni del mondo Apple.
Come abbiamo già accennato, da allora è partita la rincorsa dei concorrenti della casa di Cupertino e oggi il panorama dei tablet è molto vario.
Diamo un’occhiata.
Prima di tutto il “re”. L’iPad è arrivato alla 4^ generazione e ora vanta un display, sempre da 10 pollici, ma con una risoluzione di 2048x1536 pixel che “regala” al display Retina un milione di pixel in più rispetto a un televisore HD. Un processore più potente e una batteria che dura 10 ore. Videocamera per registrare video HD a 1080p e fotocamera da 5 megapixel. Unico neo, il nuovo iPad è dotato di un nuovo connettore denominato “Lightning”, effettivamente più robusto e con la possibilità di inserirlo in entrambi i versi, ma che necessità di un adattatore (venduto a parte) per poter utilizzare il vecchio connettore.
Dopo il re, viene il “principino”. La Apple ha deciso di contrastare l’emergente mercato dei tablet tascabili con una versione da 8 pollici: l’iPad mini. Una versione del tutto simile al fratello maggiore, con dimensioni ridotte, un processore meno potente e una risoluzione di 1024x768 pixel.
E i concorrenti? Ovviamente non hanno perso tempo e nei tre anni dal lancio del primo iPad hanno colmato il divario con la Apple, se non nel campo delle vendite per metà nelle mani della “mela morsicata”, nell’offerta qualitativa e economica.
In cima alla lista c’è la Samsung, con i suoi Galaxy tab, basati sul sistema operativo Android, marchiato Google, che offre tablet da 7, 9 e 10 pollici, in grado di soddisfare tutte le esigenze e tutte le tasche. Il suo prodotto di punta è il Galaxy tab 2. Schermo da 10,1 pollici, con risoluzione di 1280x800 pixel. Memoria interna da 16 GB ma con la possibilità di espanderla fino a 32 GB con schede micro SD. Il modello con connessione 3G può essere usato anche come cellulare (utilizzando le cuffie con microfono).
Tra le altre case produttrici, da segnalare sicuramente la Asus, che dopo aver inventato il net book con l’EeePc, prova a far convergere il tablet e il notebook attraverso la sua serie Trasformer Pad: un tablet da 10 pollici con risoluzione full HD da 1920x1200 pixel e vetro antigraffio Gorilla Glass, dotato di un potente processore e di una fotocamera da 8 MP con flash led, ma che grazie a una tastiera docking si trasforma in un pc portatile estendendo l’autonomia della batteria fino a 18 ore.
Astro nascente del panorama dei tablet è il nuovo prodotto Amazon, che dopo la fortunatissima serie di e-book reader, presenta il nuovo Kindle fire HD: schermo da 7 pollici con risoluzione 1280x800 pixel, riproduzione video 720p e Gorilla Glass. Anche lui basato sul sistema operativo Android, offre 11 ore di intrattenimento puro attraverso l’accesso a tutti i contenuti Amazon, garantito grazie alle due antenne Wi-Fi.
Concludendo, l’universo dei tablet è vivo e in fremente crescita.
La famiglia reale Apple è solida, ma forse sta segnando il passo nei confronti di pretendenti al trono, agguerriti e determinati che sfruttano la diffusione di Android per offrire prodotti a costi contenuti e dalle notevoli caratteristiche tecniche.
Il 2012 è stato anche l’anno dei Maya. Hanno sbagliato con le previsioni catastrofiche, ma la loro concezione ciclica della storia umana è stata confermata: abbiamo imparato a scrivere su delle tavolette d’argilla 5500 anni fa e oggi siamo ritornati a scrivere sull’argilla del 21° secolo.
*settore informatico Ufficio relazioni esterne e cerimoniale del Dipartimento della ps