di Pierelisa Rizzo*

Città accogliente

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Grazie all’Università Kore, Enna è diventata un luogo più sicuro e vivace, ma contro la mafia è vietato abbassare la guardia

Enna, città dell’accoglienza. La città di Federico II, che il sovrano probabilmente non visitò mai, è un luogo aperto alla multiculturalità. Qui gli immigrati hanno trovato, grazie anche alla popolazione ennese, generosa e ospitale, il luogo giusto dove costruire una nuova identità. Passeggiando per le vie del centro della cittadina di impianto medievale, si respira ancora una piacevole dimensione di altri tempi. L’imprinting del sovrano, conosciuto con gli appellativi stupor mundi (meraviglia o stupore del mondo) o puer Apuliae (fanciullo di Puglia), è ancora forte. Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l’attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e innovazione artistica e culturale, volte ad unificare le terre e i popoli, fortemente contrastata dalla Chiesa. Egli stesso fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi. La sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica. Oggi rimangono, ancora belle e da ammirare, le vestigia della Torre di Federico II che rappresenta, assieme al maestoso, il maggiore simbolo della città, nonché il suo più imponente baluardo militare dell’età. Il capoluogo oggi accoglie centinaia di immigrati fortemente integrati nel tessuto urbano. Nonostante il suo territorio sia stato flagellato dalla chiusura di grosse realtà imprenditoriali e di terziario, tra le ultime città d’Italia per reddito, Enna è in pool position nella classifica delle città più vivibili. L’ultima statistica del Sole 24 ore la vede in risalita di 12 posizioni grazie anche alla voce “ordine pubblico” che è tra le più invidiabili del Paese. Con 9 furti in casa, 21 d’auto, 23 rapine ogni 100mila abitanti Enna, grazie ad un lavoro costante delle forze dell’ordine, è tra le città più sicure della penisola. Il capoluogo più alto d’Italia ha cambiato il suo volto grazie all’Università Kore attiva dal 2004, ma in gestazione già dalla metà degli Anni ‘90. Le sue migliaia di studenti hanno dato una spinta importante all’economia cittadina mentre la politica della Kore, improntata all’accoglienza e allo sviluppo del territorio, ha trasformato una sonnolenta città di provincia in una città studentesca in cui è possibile tirar tardi per le vie del centro senza grossi rischi per i giovani. E questo grazie ad un tessuto sociale sano e ad una costante e proficua attività della polizia. La contraddizione in termini della città ombelicus siciliae

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01/02/2013