Andrea Sperini

La linea antiterrorismo

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Primavera araba, pirateria, guerra civile in Siria e crisi nel Sahel. Il fronte caldo Nord africano pone nuovi quesiti sulla sicurezza dell’area del Mediterraneo. L’analisi di Andrea Margelletti, uno dei massimi esperti in materia

I recenti avvenimenti verificatisi nella fascia Nord africana, l’instabilità della Libia ed il degenerare della crisi medio orientale fanno sì che l’area del Mediterraneo possa essere considerato un fronte “caldo”. Potranno questi fenomeni geopolitici avere una ricaduta sulla sicurezza e sulla stabilità di Italia ed Europa? Ne parliamo con il professor Andrea Margelletti, presidente del CeSI- Centro studi internazionali, nonché consigliere del ministro della Difesa Di Paola, la cui mission consiste nell’analizzare strategicamente quanto accade in campo geopolitico. Un’ esperienza che lo ha portato all’assemblea delle Nazioni Unite dove, in qualità di analista, ha messo a fuoco il tema sicurezza nelle aree infestate dal terrorismo.

Professor Margelletti, qual è la sua chiave di lettura della cosiddetta “primavera araba” e dei più recenti sconvolgimenti Medio orientali? Quanto ciò ha influito sulle relazioni internazionali in area mediterranea?
La primavera araba è iniziata con una straordinaria spinta laica. Questi eventi hanno una caratteristica unica nella storia, ovvero il fatto che siano avvenuti più o meno in contemporanea. A differenza delle altre rivoluzioni, in questo caso i mezzi di comunicazione hanno fatto in modo che in tutte queste nazioni vi fosse una contestuale presa di coscienza; il fatto straordinario è stata la presa di coscienza collettiva che ha fatto sollevare la gente. Dall’altra parte la Rete è stata un punto straordinario di forza rappresentato da un sistema orizzontale che contestualmente, tuttavia, ne costituisce il limite. Chi è figura preminente nella Rete non può essere concretamente leader perché il concetto di leadership è avulso al concetto anarchico di Rete. Questo ha fatto sì che i movimenti in piazza abbiano mandato in crisi i sistemi, ma anche che, non essendoci un leader, non c’è stata una classe dirigente che abbia saputo capitalizzare il risultato. Quindi è arrivato chi era strutturato. Questo ovviamente ha cambiato completamente lo scenario. Tuttavia le crisi nel nord Africa rappresentano per l’Europa, ed in particolare per il nostro Paese, un’opportunità di partnership. L’Italia per troppo tempo ha guardato a nord fingendo di non ricordarsi di essere un Paese mediterraneo dove il 90% dei propri introiti, lo dico in un momento dove l’economia è un interesse preminente, provviene dal mare seguendo le tradizionali rotte marime.

Ma queste rotte possono attirare l’attenzione di pirati oltre che di terroristi?
Questa è la ragione per la quale, il problema della pirateria è per l’Italia un problema strategico per la semplice ragione che se le rotte dovessero cambiare ed il Mediterraneo dovesse divenire un’area meno importante, il nostro Paese cadrebbe in una recessione. Il Mediterraneo è importante, la partnership con i Paesi del nord Africa è altrett

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01/11/2012