Annalisa Bucchieri
Latitanti stretti all’angolo
«I latitanti? Li prenderemo tutti». Sono le parole determinate del capo della Polizia, Antonio Manganelli, pronunciate all’inaugurazione del commissariato di Castelvetrano il 29 settembre scorso. E a pochi giorni di distanza possiamo dire che siamo sulla buona strada. Il 7 ottobre è arrivato un altro depennamento “eccellente” che cancella il nome di Massimo di Caterino dalla lista dei ricercati della Dia, la direzione interforze antimafia.
Massimo di Caterino era un punto fermo all’interno del clan dei Casalesi, il cassiere e braccio destro di Michele Zagaria, e continuava a far andare avanti “o’ sistema” anche dopo l’arresto del superboss. A catturarlo è stato Robotoc, al secolo il vice questore Alessandro Tocco, neanche 40enne, che Poliziamoderna ha intervistato a settembre sulle importanti operazioni riguardo al traffico illecito dei rifiuti fatte dalla sua squadra del commissariato speciale di Casal di Principe. È stato proprio Manganelli nel 2008 a sceglierlo per la guida di un team di “mastini” antimafia e l’attivazione di un presidio di polizia in un bene confiscato ai Casalesi, nel cuore del loro territorio. Una scommessa, considerata anche la giovane età di Tocco allora, ma assolutamente vinta dal capo della Polizia che molte energie ha investito nel rinforzare la caccia ai latitanti. E i risultati sono stati tangibili.
Oltre cinquanta le catture di peso da quando Manganelli è stato nominato direttore generale della pubblica sicurezza, nel giugno del 2007. La guardia non l’ha mai abbassata. Anzi, a Castelvetrano nel Trapanese, travagliato dai loschi affari di cosa nostra, ha voluto un nuovo commissariato che segnasse la presenza dello Stato e della legalità. Un significato raddoppiato, come nel caso di Casal di Principe, dal fatto che la sede del commissariato è un bene confiscato ai mafiosi, in questo caso a Totò Riina. Ed è proprio lì, nella terra natale del supericercato Matteo Messina Denaro, erede di Provenzano alla guida della criminalitò organizzata siciliana, che il capo della Polizia ha rilanciato l’anatema ai latitanti, che più che un presagio era una promessa mantenuta otto giorni dopo.
«Stiamo toccando con mano – ha concluso a Castelvetrano – che tutti insieme possiamo farcela laddove pensavamo fosse velleitario un nostro investimento di risorse e di impegno per raggiungere risultati straordinari. Oggi, invece, ci rendiamo conto che questi risultati li stiamo raggiungendo». La cattura di Massimo di Caterino ne è la riprova.