di Virgilio Squillace*

Sbarchi e ’ndrangheta

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Pochi furti e rapine, ma con il grande impegno nel contrasto delle cosche mafiose e nella gestione del centro di accoglienza degli immigrati di S. Anna. Così la questura di Crotone fa i conti con la questione sicurezza

Compirà diciott’anni nel 2013, ma è già molto sveglia, robusta e maliziosa. La questura di Crotone ha le spalle forti: se l’è dovute fare per forza ed alla svelta, sul campo delle inchieste antimafia e sotto l’urto degli sbarchi di migranti. È stata istituita nel 1995 in un territorio investito da uno dei periodi più difficili della sua millenaria storia. Alla fine degli Anni ’90 dopo ottant’anni di industrializzazione, sono state chiuse le fabbriche metallurgiche e chimiche che hanno dato lavoro a generazioni di operai e tecnici. Migliaia di posti di lavoro perduti; è iniziato un periodo di crisi economica e di tensioni sociali dal quale tuttora non si intravede l’uscita.
I crotonesi sono figli di gente antica. La loro città appartiene a quel ristretto club di cui fanno parte, nel mondo, alcune località abitate da sempre dove l’uomo si è insediato ed è vissuto dacché esiste la civiltà. Perciò qui tutto ha radici profonde, con una conseguenza non da poco sul piano pratico: ciò che si vede è solo parte di quanto c’è davvero.
Ovvio che, con queste premesse, il mestiere della sicurezza sia un po’ più impegnativo che altrove dovendo darsi una cura maggiore alla conoscenza dei fatti ed anche dei non-ancora-fatti.
Al centro di una provincia di recente istituzione che oltre al capoluogo di 59.000 residenti conta 26 comuni per complessivi 171.000 abitanti, la questura occupa “provvisoriamente” da 17 anni uno stabile in via Pastificio. Detta così sembrerebbe perfetta: una piccola questura per una piccola provincia. Ma, come già Pitagora sperimentò a proprie spese ventisette secoli or sono, qui i numeri non bastano a spiegare le cose. Il filosofo e matematico a Crotone fondò nel VII secolo aC la Scuola italica, ed assieme alla sua cerchia di sodali e discepoli governava pure la città. Ebbene, fece appena in tempo a raccogliere la sua roba e darsi alla fuga, scacciato da una rivolta popolare innescata da chi non ne poteva più di avere sul groppone una setta segreta di privilegiati che dettava legge.
I numeri non bastano. A scorrere le tabelle dell’ultima rilevazione annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane, in quanto a sicurezza Crotone mostra un trend particolarmente rasserenante. Ha la minore percentuale d’Italia di appartamenti svaligiati, poi per rapine, scippi e borseggi è la terza in quanto a minor numero di eventi avvenuti, mentre le quattro ruote prese di mira dai ladri risultano abbastanza rare, così da evidenziare un ventottesimo posto nella classifica per scarsezza di furti d’auto. L’unica tabella che documenta la

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01/07/2012