Olimpiadi, siamo pronti

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Reggono ancora i principi e i valori delle Olimpiadi, modello della più pura delle competizioni tra popoli, quando oggi la crisi economica che investe l’intero pianeta pone in una concorrenza spietata, spesso sleale, i Paesi tra loro e in molte nazioni perdurano odi razziali e religiosi (vedi i massacri di civili in Siria o il genocidio di cristiani in Nigeria)? Sembra anacronistico vivere la vigilia dei Giochi di Londra pensando a de Coubertin perché se in questi giorni allunghiamo lo sguardo su alcune contrade del mondo vediamo l’affanno di chi o riesce a vincere o muore (uscendo dall’euro o dichiarando fallimento e bancarotta). Le crisi oggi sono transcontinentali e il riferimento alle gare dell’antica Grecia servono soltanto a ricordarci la tenaglia finanziaria che stringe alla gola il popolo ellenico. Le Olimpiadi sono sempre state occasioni di incontri tra civiltà anche in frangenti difficili.
E oggi che il mondo attuale è attanagliato da ben altri pensieri c’è il rischio che la corsa dello spread abbia la meglio su quella di Usain Bolt nei 100 metri? Certo i tempi sono quelli che sono ma l’Olimpiade prevale su tutto e su tutti. Anche in momenti terribili come quelli di Monaco 1972. Due atleti israeliani uccisi durante l’attacco di terroristi palestinesi al villaggio olimpico, altri 9 durante il blitz tentato dalla polizia tedesca. Ciò nonostante Shaul Ladany, poche ore dopo aver visto i compagni di strada trucidati dai carnefici di Settembre nero corre e arriva 19° nella 50 chilometri. Questo ci insegnano le precedenti edizioni delle Olimpiadi e con questo animo ci prepariamo ad assistere ai Giochi di Londra. Siamo sicuri che in quei giorni il mondo si mostrerà unito, senza distinzioni di razza, di religione, di fede politica o di altro. Nonostante tutto le Olimpiadi continuano ad essere attese con trepidazione e non hanno di certo perso in questa edizione il loro carisma quale evento sportivo più importante in assoluto, forse l’unico capace di oscurare, anche solo per un attimo, la predominanza del calcio nel cuore dei telespettatori.
Perciò concediamoci le gioie dei tifosi e guardiamo con speranza ai Giochi di Londra dove l’Italia sarà rappresentata da 292 atleti di cui ben 31, circa il 10%, appartenenti alle Fiamme oro, il Gruppo sportivo della Polizia di Stato. E proprio alla polizia toccherà il grande onore alla cerimonia inaugurale di portare il Tricolore, affidato all’alfiere Valentina Vezzali, una delle più grandi campionesse di tutti i tempi. L’Italia è pronta; le ragazze e i ragazzi delle Fiamme oro anche. Particolarmente orgogliosi della lunga tradizione cremisi alle Olimpiadi (vi partecipiamo dal 1956) e delle numerose discipline nelle quali porteremo valore sportivo.

01/07/2012