Patrizia Baldassarri*

Questione di pelle

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Disegni e colori per ogni gusto e occasione, ma tatuaggi e piercing possono provocare fastidiose infezioni

Sempre più diffuse, non solo tra i giovani, sono le pratiche del tatuaggio e del piercing. Una recente ricerca sugli adolescenti italiani rivela che 1 su 4 ha un tatuaggio e 1 su 3 un piercing, mentre i dati provenienti dagli Stati Uniti indicano che il 23% della popolazione (69 milioni di persone) avrebbe almeno un tatuaggio. Non si tratta certo di una novità assoluta: i Pellerossa, gli Indios amazzonici e i cannibali di Papua sono da sempre maestri di pittura sul corpo, i popoli africani si bucano da secoli il labbro inferiore per infilarci bastoncini di legno e avorio mentre anche i pirati dei Caraibi utilizzavano tatuaggi e orecchini ad anello.
Mentre il tatuaggio consiste nell’inserimento di sostanze chimiche nella pelle al fine di ottenere un effetto decorativo permanente, il piercing è un temine inglese che significa “forare”ed è una pratica che comporta l’inserimento di anelli metallici ed altri oggetti in varie parti del corpo.
Ci si può far tatuare di tutto, i cataloghi sono ricchi di centinaia di pagine con migliaia di proposte. Alcuni anni fa erano più diffusi i tatuaggi policromatici di tipo figurativo che rappresentavano spesso animali disegnati sul dorso, braccia e glutei. Adesso si preferiscono quelli monocromatici (blu o nero), a soggetto decorativo e disposti attorno al braccio, polso e caviglia. I tatuaggi si di

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01/06/2012