Mauro Valeri
Professione agente speciale
Venti settimane di duro addestramento e di studio per essere pronti ad intervenire in ogni momento in ogni angolo del mondo
Ovunque andrete nel mondo, se dite a qualcuno che siete agenti speciali dell’Fbi avrete immediatamente il suo rispetto”. Queste le parole pronunciate dal direttore del Federal bureau of investigation, Robert S.Mueller III, durante la cerimonia di chiusura del corso di formazione per agenti svoltosi presso l’Accademia di Quantico in Virginia, USA. Ovunque nel mondo, perché una delle condizioni da accettare per poter essere uno dei 13mila agenti speciali è appunto la disponibilità ad essere inviati non solo in uno dei 56 uffici territoriali o in una delle 400 agenzie residenti negli Stati Uniti, ma in ogni parte del pianeta. Numerosi sono infatti gli esperti che vengono inviati all’estero sulla scena del crimine per collaborare con le forze di polizia locali nelle indagini sugli attentati terroristici, così come numerose sono le missioni in cui personale dell’Fbi è stabilmente impiegato come quelle in Iraq e Afghanistan. Inoltre, presso le ambasciate e i consolati statunitensi sono presenti alcuni particolari uffici legali capitanati dai legal attachés, anch’essi dell’Fbi, che fungono da ufficiali di collegamento. Le pagine web e il materiale promozionale sull’arruolamento di nuovi agenti evidenziano come non vi sia una tipica giornata di lavoro per l’agente speciale. Ogni giornata è diversa. In un giorno potrebbe infatti raccogliere
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