Gianni Sarrocco e Cristiano Morabito
160°
Sobrietà e solennità: due parole che racchiudono in sé la celebrazione del nostro “compleanno” in piazza del Popolo, a Roma
Un anniversario a cifra tonda e non per questo meno importante del 159° di fondazione della Polizia di Stato ricordato lo scorso anno. Non è questione di numeri, infatti, per capire cosa c’è veramente dentro le divise delle donne e degli uomini della polizia, quale siano gli stati d’animo di una forza lavoro il cui fine ultimo è quello di dare sicurezza all’Italia intera. Centosessant’anni che racchiudono una storia di coraggio e innovazione fatta anche di sacrifici estremi e di fatiche che sfiniscono ma che ti fanno sentire dentro una soddisfazione infinita, anche quando non c’è alcun grazie. Ma lo si fa lo stesso, giorno e notte, nelle grandi città e nei paesi, macinando chilometri con moto o auto o infilando come perle lunghe ore di volo. È sempre la stupenda cornice della romana piazza del Popolo a ospitare quest’anno la festa della Polizia: sentita, partecipata, sobria come vuole la contingenza del momento, ma sempre in mezzo alla gente. Celebrazione di un solo giorno ma ricco di un sentimento profondo. Lo sottolinea nel suo intervento il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri parlando di un anniversario che cade ogni anno ma che non è mai routine. «La Polizia di Stato – dice – si conferma un’Istituzione che, con coraggio e lealtà, garantisce la sicurezza del Paese. La stima e l’apprezzamento che ha saputo raccogliere tra la gente nasce sicuramente dalla consapevolezza della professionalità con cui ogni giorno portate avanti il vostro lavoro per il bene di tutti. Ma vorrei dire soprattutto dalla passione che alimenta il vostro quotidiano e difficile impegno».
Scarica il fotoracconto del 160° Anniversario della fondazione della polizia in formato PDF