Luigi Lucchetti*

Il cervello, pianeta del sistema solare

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L’uomo è animale diurno ma la società post-industriale elimina i vincoli temporali offrendo la possibilità di lavorare e divertirsi di giorno e di notte. I disturbi che ne derivano e i rimedi da adottare

L’uomo è un “animale diurno” in quanto nel suo adattamento alle condizioni ambientali ha trasferito all’interno del suo patrimonio genetico, in una specie di orologio interno, il ritmo ciclico causato dalla rotazione terrestre, collegando lo stato di veglia e l’attività al periodo di luce, il sonno ed il riposo al periodo di buio. Di conseguenza, sotto l’aspetto sociale e lavorativo, la specie umana si è organizzata in modo da svolgere le attività di relazione con l’ambiente naturale ed i propri simili (ricerca del cibo, produzione di beni e cura dei rapporti interpersonali) con l’ausilio ed il vincolo della luce solare, mentre ha individuato nel buio della notte il tempo del riposo e del recupero delle energie spese durante il giorno. Questa netta separazione della vita umana ha iniziato ad incrinarsi con la scoperta prima del fuoco e poi dell’elettricità, elementi in grado di modificare fin quasi ad annullare la naturale alternanza della luce e del buio. L’attuale società post-industriale necessita di un’organizzazione sociale dove i vincoli temporali non costituiscono più una limitazione per le attività dell’uomo, a cui si richiede e si offre la possibilità di lavorare, riposare e divertirsi in ogni momento del giorno e della notte. A questo mutamento dell’organizzazione sociale non possono esser

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01/04/2012